Campalto prepara le barricate

«Carcere e clandestini, è davvero troppo». «Bloccheremo i lavori»
Da sinistra Luigino Moz, Viviana Verardo e Ilenia Benetello In alto l’area dell’ex caserma di Campalto e il maneggio
Da sinistra Luigino Moz, Viviana Verardo e Ilenia Benetello In alto l’area dell’ex caserma di Campalto e il maneggio
 Campalto non ci sta. Sono tante, addirittura troppe secondo i cittadini, le controindicazioni alla costruzione del Centro di Espulsione degli Immigrati Clandestini, il cosiddetto Cie, proprio in bocca alla laguna, a un tiro di schioppo dalle piste degli aerei. Dopo l'annuncio del ministro Roberto Maroni, sulle sorti del quartiere, la polemica non si placa.  «Finché - spiega
Gianfranco Albertini
del comitato Cittadini di Campalto - c'era dialogo tra i residenti e amministrazione, le cose procedevano, adesso che c'è un cortocircuito tra le parti, questo è il risultato. Noi continuiamo a chiedere confronti a tutti i livelli, ma non veniamo ascoltati. La scarsa forza politica della Giunta veneziana, è una delle cause di quanto ci sta piovendo in testa». Amareggiati, disillusi. Sabato
Giorgio Lazzaro
, del comitato residenti, aveva provocatoriamente invitato Governo, Comune e Regione, a realizzare anche una bella centrale nucleare a Campalto, tanto per essere completi.  La saggezza popolare va oltre. «Che non ci prendano in giro - commenta un pensionato che non ci tiene ad apparire - è una ventina di giorni che sappiamo del Cie, evidentemente non è poi tutta questa sorpresa come vogliono far credere nelle stanze dei bottoni». «Valutiamo un'isola abbandonata della tante che ci sono in laguna - rilancia
Gennaro d'Ambrosi
(Udc) - perché, ad esempio, non dalle parti del Lido?». «Portare qui un Centro per clandestini sarebbe un vero disastro - commenta
Ilenia Benetello
- il carcere poteva anche starci, ma così proprio non va: bloccheremo i lavori, ci metteremo davanti alle ruspe se necessario». Il consigliere comunale del Pdl
Renato Boraso
, ha in tasca la soluzione: «La base missilistica di Marteggia a Meolo è perfetta, non è distante dalle principali strade di accesso e dai sistemi di trasporto, è un sito dismesso e sufficientemente grande». Oggi Boraso scriverà al vicepresidente della provincia Mario Dalla Tor e al governatore Zaia.  Il sito di Campalto è immenso. Lungo via del Cimitero ci sono stabili in abbandono, altri ancora utilizzati da qualcuno (militari magari in pensione) che vi risiede. Ci sono pure un campo da calcio e un poligono di tiro.  E Del demanio militare sono anche i terreni in parte coltivati che arrivano sino al Marzenego per poi sfociare in laguna.
Luigino Moz
, abita al confine con le proprietà del Ministero: «40 anni fa il comune aveva comperato i 6 ettari di terreno dove è stato piantato il Bosco di Giulia Abbadir, per farci il carcere. Poi fu proposto di costruire la struttura circondariale a Forte Cosenz, ipotesi bocciata e infine spuntò l'idea, vent'anni fa, di Forte Pepe». Per Moz Ca' Noghera è ancora il luogo migliore. «Se proprio dev'essere fatto a Venezia, perché non a Forte Pepe, dove c'è anche il collegamento acqueo?»  A confinare con l'ex hangar, dalla parte opposta, c'è il maneggio Ducale, ex circolo ippico Marco Polo, esistente dal 1970. I titolari, la famiglia Vivarolo, da ben 7 anni sono in attesa dei permessi per trasformare il maneggio in un'attività legata ai cavalli, al corso d'acqua, alla zona naturalistica: una fattoria didattica con tanto di possibilità di andare a cavallo, un paddock, parcheggi con pannelli solari, un Bed and Breakfast con stanze a tema, un punto ristoro collegato alla futura ippovia e una navetta con l'aeroporto. «Grazie all'acqua - spiega
Viviana Verardo
- avevamo in mente di portare i turisti a fare un giro in laguna, adesso ci porteremo i clandestini. Per ristrutturare l'esistente ci stanno facendo impazzire, ci hanno persino detto che deturpavamo il paesaggio, ogni foglia che cresce dev'essere documentata, e poi?». Ora i Verardo sono in attesa di sapere se abbandonare del tutto l'idea.  

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