Sansonina, il vino affinato in laguna della famiglia Zenato: sold out nei ristoranti di lusso

«Un tributo alla laguna, un luogo che amo e quando posso vengo a vivere», dice Nadia Zenato, erede della nota famiglia di viticoltori veronesi.

L’altro giorno al ristorante Cipriani della Giudecca la presentazione di un prodotto molto originale:100 bottiglie magnum di Lugana molto speciale, la Sansonina bianca, affinate per sedici mesi nelle acque della laguna. E precisamente nel canale della Giudecca, dove si trova il cantiere della cooperativa Manin.

Perché uno degli ideatori della “bottiglia lagunare” è Stefano Crosera, gondoliere e inventore dei sistemi per conservare a lungo le briccole in legno di rovere, sempre più minacciate dalle correnti e dalle teredini, i vermi ghiotti del legno dolce.

Stefano ha proposto qualche anno fa le graffette antiteredine, e poi le “camicie” da mettere alla base del palo per evitarne l’erosione e allungarne la vita. La vera alternativa alla plastica in laguna. Adesso Stefano ha ideato il cofanetto in legno di rovere, lo stesso delle briccole. Le bottiglie ricreano il fondale lagunare, con le teredini e le alghe.

Il tappo è stato sigillato con la ceralacca della Fonderia artistica veneziana Bartoletti. E il Lugana, vino artigianale e puro, dai colori brillanti e dal gusto sapido che richiamano la laguna, nasce sulle colline di Peschiera sul Garda, da vigneti antichi e molto particolari.

Sansonina è adesso il nuovo fiore all’occhiello della famiglia Zenato.

«Abbiamo già esaurito le scorte», dice Nadia, «per ristoranti di alta classe e locali esteri di prestigio. Per noi il Sansonina è una scommessa che vogliamo semplicemente vincere». —