Caltagirone assolto per lo scandalo a Imperia

Assolto l'imprenditore Francesco Caltagirone Bellavista - già proprietario con la sua Acqua Marcia del Molino Stucky e dell’area ex Scalera, prima del concordato preventivo e quindi dello scioglimento della società - e la maggior parte degli imputati al processo per lo scandalo del nuovo porto d'Imperia. Due sole le condanne a otto mesi di reclusione e a 300 euro di ammenda. «Sono contento che in Italia esistano giudici così. La cosa peggiore mentre ero in carcere è stata che la Procura di Imperia mi abbia impedito la difesa, con un accanimento contro imputati innocenti», ha detto Caltagirone dopo la lettura della sentenza.
Per l'imprenditore romano accusato di truffa e falso in atto pubblico la procura di Torino aveva chiesto una condanna a otto anni di carcere. Per questi reati l'imprenditore romano era stato arrestato nel corso del 2012. Il tribunale ha respinto le accuse nei confronti anche degli altri dirigenti di Acqua Marcia e di altre società del gruppo. Caltagirone Bellavista deteneva il 33 per cento delle azioni della Porto d'Imperia spa.
La decisione del Consiglio della società che fa riferimento alla famiglia di Bellavista Caltagirone di scioglierla, già nel 2013, è stata, secondo esso, una tappa del percorso di ristrutturazione che il Gruppo ha intrapreso in questi ultimi mesi e che culminerà nella presentazione del piano concordatario nei termini indicati dal Tribunale di Roma. Concordato in continuità che punta appunto alla vendita degli asset patrimoniali di Acqua Marcia, tra cui c’è appunto anche il Molino Stucky.
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