«Calearo, il peggio della politica»

Martella molto polemico con l'imprenditore passato con Berlusconi Amarezza in tutto il Pd veneziano per la scelta che ha salvato il premier
Andrea Martella
Andrea Martella
 «Calearo? Rappresenta la politica peggiore. La sua scelta di oggi di votare a favore del governo Berlusconi la giudico inaccettabile e del tutto negativa». Il parlamentare veneziano del Pd Andrea Martella è stato in qualche modo responsabile della scelta - fatta allora su indicazione del sergretario regionale del Pd Paolo Giaretta e avallata da Valter Veltroni - di candidare l'industriale vicentino delle antenne, già presidente di Federmeccanica, come capolista del nuovo partito Democratico nel Veneto II.  «L'idea di candidarlo due anni fa», ricorda Martella, «rispondeva a una logica tuttora valida, quella di aprire il partito alla società, promuovere il Pd come riformista capace di promuovere un patto tra le ragioni del lavoro e quelle dell'impresa. Questa esigenza è più che mai attuale, ma Calearo l'ha vanificata con il suo comportamento».  Nel Pd veneziano resta comunque l'amarezza e la rabbia che sia stato proprio un eletto nel Veneto, cambiando fronte, a garantire con altri due parlamentari la sopravvivenza del governo Berlusconi. «Colpa di una legge elettorale che non fa decidere il cittadino», dice il segretario provinciale del Pd Michele Mognato, «cercare per forza personaggi fuori dal partito può portare a questo». Altro discorso, argomenta il segretario, sarebbe se ci fosse una legge elettorale diversa. Ripristinando le preferenze, e dunque la possibilità dei cittadini di decidere chi mandare in Parlamento, gli «esterni» sarebbero davvero un valore aggiunto, si potrebbe anche testare il loro effettivo peso elettorale in termini di consensi personali.  Così invece la scelta del capolista esterno non fa altro che aprire una «corsia preferenziale» al designato, che può anche fare a meno di fare campagna elettorale. Così è stato, più o meno, per l'industriale Calearo. Che prima ancora di esserte eletto aveva elogiato in tv Mastella «per aver fatto cadere il governo Prodi». Ieri a Montecitorio ha votato insieme ai suoi «avversari» del Pdl di allora, tenendo in vita ancora per un po' il governo di Berlusconi. (a.v.)

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