Calcioscommese e 'ndrangheta: cosca già sotto inchiesta per investimenti al Lido

VENEZIA. E' stato arrestato al Casinò di Venezia il direttore sportivo Enrcole De Nicola, responsabile tecnico dell'Aquila Calcio, ritenuto dagli investigatori uno degli uomini chiave dell'inchiesta della Procura antimafia di Catanzaro, su un nuovo filone del Calcioscommesse che ha coinvolto Lega Pro e serie D. Con lui anche Daniele Ciardi, magazziniere del Stantarcangelo, società romagnola: avevano in programma due giorni tra gioco e compagnia femminile e sono finiti in carcere.
La 'ndrangheta avrebbe pilotato combine di partite dei campionati di Lega Pro e Cnd venute alla luce con l'inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dalla squadra mobile e dallo Sco di Roma. Ad alcuni indagati vengono contestate le aggravanti mafiose e transnazionali. L'inchiesta ha preso il via grazie alle intercettazioni di Pietro Iannazzo, ritenuto elemento di vertice dell'omonima cosca che opera a Lamezia Terme, arrestato giovedì scorso in una operazione della polizia contro la 'ndrina.
Sarebbero almeno una trentina i club coinvolti nel giro di partite truccate di Lega Pro e Serie D scoperto dalla polizia. Tra di essi Pro Patria, Barletta, Brindisi, L’Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor-Lamezia, Santarcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, Akragas e San Severo.
L'indagine coinvolge la cosca Iannazzo, la stessa protagonista di un'altra inchiesta della Dda calabrese per estorsione e che nei giorni scorsi ha portato all'arresto dell'imprenditore lameziano residente al Lido di Venezia Saverio De Martino.
Quella degli Iannazzo, secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia, è una cosca «d'elite della mafia imprenditrice» dedita agli affari, ma anche capace di scatenare una guerra con altre consorterie per mantenere il proprio predominio sul territorio. Nel corso dell'operazione condotta la settimana scorsa da squadra mobile di Catanzaro, Sco, Dia e Guardia di finanza, sono state una quarantina le persone arrestate, tra le quali alcuni imprenditori. È stato captando alcune conversazioni di Pietro Iannazzo nel corso di quella indagini - quella , appunto, che contesta anche presunti investimenti dell'organizzazione al Lido di Venezia, tramite Saverio de Martino - che gli investigatori hanno saputo delle combine su varie partite dei campionati di Lega Pro e Cnd per alterare i risultati al fine di ottenere vincite cospicue con le scommesse.
Cinquanta fermi. La maxi retata della polizia per un giro di partite truccate e collusione con esponenti della ’ndrangheta ha portato a 50 fermi emessi dai magistrati di Catanzaro, che ha indagato una settantina di persone. Gli agenti stanno eseguendo arresti e perquisizioni in Calabria, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Toscana, Liguria, Veneto, Lombardia. Le indagini della squadra mobile di Catanzaro avrebbero accertato decine di combine di partite di calcio dei campionati in corso di Lega Pro e Lega D. I componenti dell'organizzazione collegata con l'estero e dedita al calcio scommesse sgominata stamane dalla polizia «tramavano per estendere le combine al campionato di serie B e a gare più importanti». Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo incontrando i giornalisti per illustrare i dettagli dell'operazione. Lombardo ha aggiunto che la Dda «non ha elementi per dire se la combine sia andata a buon fine».
Le partite coinvolte. Ventotto gli incontri finiti nel mirino dei magistrati: nessuno nei quali abbia giocato il Calcio Venezia, che contro il Pro Patria ha tra l'altro perso 1-2 in casa a fine aprile.
(Notizia in aggiornamento)
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