Calcio, colpo di scena: il Venezia ceduto ai russi
Ieri sera un comunicato di Pizzigati dà l’annuncio. Rigoni: «Saprete tutto quando si presenteranno alla città. E' gente seria»

EX PATRON. Enrico Rigoni ieri ha ceduto il Venezia al gruppo russo
VENEZIA. L'Unione Venezia è da ieri proprietà russa. In serata un comunicato del presidente Mauro Pizzigati ha ufficializzato «...di aver portato a termine il mandato fiduciario conferitogli dal patron Enrico Rigoni, consentendo a quest'ultimo di concludere la trattativa per la cessione della società ad una cordata di imprenditori russi che hanno fornito, a suo avviso, idonee garanzie».
Nel documento, unica fonte materiale della notizia, si legge anche che «...il patron Rigoni ha firmato un contratto preliminare di cessione delle quote della F.B.C. Unione Venezia, consegnando la società nelle mani della nuova proprietà» che oltre all'impegno di riportare in alto il sodalizio veneziano «si è impegnata a sostenere la costruzione del nuovo stadio in terraferma». L'accordo odierno prevede una fase intermedia e fra un mese la firma del contratto per il passaggio delle quote sociali.
Il nuovo gruppo sosterrà economicamente da subito il Venezia ma ha chiesto di poter gestire in prima persona la società. Ecco perchè «...tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione hanno rassegnato le dimissioni in favore di un nuovo CdA, che sarà composto da due rappresentanti degli acquirenti e da due rappresentanti della vecchia proprietà (Rigoni e un rappresentante della municipalità, ndr)». Pizzigati ritiene quindi concluso il suo mandato e chiude con i ringraziamenti di rito. Dunque sembra archiviarsi una vicenda che ormai andava avanti da tempo, da quando Rigoni aveva annunciato il suo disimpegno dal calcio arancioneroverde. Si chiude in maniera repentina, forse inaspettata e quindi lascia qualche sostanziale dubbio. Dubbi che non dirada lo stesso Enrico Rigoni che, raggiunto in tarda serata, non spiega chi siano e cosa fanno questi imprenditori russi. «Ho incontrato vari personaggi del gruppo dei nuovi proprietari e oggi (ieri, ndr) ho chiuso con il rappresentante principale, Yuri, col quale ho stabilito anche un diretto contatto umano».
Yuri, e il cognome? «C'è scritto sul contratto ma non ha importanza. So solo che questi hanno solide basi economiche e hanno intenzione di riportare il Venezia in cinque anni dove l'aveva issata Zamparini. Con Yuri non si è parlato di soldi, ho capito che capeggiava gente seria, ci siamo messi d'accordo in due minuti e gli ho messo in mano il Venezia». Di cosa si occupano Yuri e il suo gruppo? «Fra una quindicina di giorni quando si presenteranno ufficialmente alla città, spiegheranno nei dettagli in cosa consiste il loro business. Hanno chiesto il rispetto della privacy per queste prime settimane e io rispetto questa scelta. Ripeto, ho cercato il lato umano nella trattativa mentre gli altri gruppi non mi sembravano affidabili». Non proprio quello che ha affermato Pizzigati negli ultimi tempi.
Intanto ieri sera a Venezia e Mestre si è sparsa la voce di questa operazione, numerose le telefonate anche nella nostra redazione per capirne di più. Dopo le esperienze del recente passato la chiarezza è quantomai necessaria.
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