Buoni pasto, fallisce la società ristoratori e negozianti beffati

Decine tra ristoratori, esercenti, supermercati e negozianti della provincia di Venezia sono rimasti beffati dal fallimento di Qui! Group, società che forniva i buoni pasto anche per il personale del gruppo Avm. Qui Group era il principale operatore italiano di settore con una quota di mercato del 20 per cento attraverso i suoi Qui Ticket. Ma la beffa purtroppo è arrivata per molti addetti al lavori che ora avanzano cifre al momento neppure quantificabili, ma è facile immaginare che si parli di centinaia di migliaia di euro solo per ciò che riguardava i dipendenti Actv.
Nel gruppo Avm sono 3.200 gli addetti e circa 700 possono sfruttare la mensa, mentre la restante quota di personale di movimento riceve i buoni pasto per una somma che può variare tra 7 e 9 euro l’uno per valore. Da una rapida moltiplicazione sarebbero oltre 400 mila gli euro in buoni pasto che venivano ogni mese spesi dal personale dell’azienda di trasporto tra bar, ristoranti, negozi di alimentari e anche supermercati, cioè tutte quelle attività che accettavano i buoni Qui Ticket.
In molti sostengono che qualcosa di strano nell’aria ci fosse da mesi. Tanto che da maggio erano cessati senza spiegazione i pagamenti da parte di Qui! Group alle varie attività commerciali e l’altro ieri è arrivata invece una mail dal Tribunale di Genova che avvisava del fallimento. Chi ha annusato l’aria, si è affrettato a non accettare più quei buoni.
«Fa rabbia questa situazione», afferma il lidense Fabio Lazzarini, titolare del bar-ristorante “Il Giardinetto” in piazzale Santa Maria Elisabetta, «Avanzo 16 mila euro. Nei mesi scorsi è capitato altre volte che i pagamenti di Qui! Group non fossero regolari. Poi chiamavamo Actv per cercare di avere risposte, partivano solleciti e arrivavano i pagamenti. Da maggio non si è più saputo nulla e abbiamo capito che qualcosa non quadrava. Purtroppo quando le cose si sono messe male non ci è stato detto nulla da Qui! Group, e neppure da Actv o Avm, che però si servivano di quella società per farci erogare i pasti ai loro dipendenti. Nel mio locale lavoriamo in nove e ci hanno messo in grande difficoltà. Forse in Italia è meglio fallire che dare lavoro a nove famiglie. Fin dal 2014, quando Actv ha iniziato a servirsi di Qui! Group per i buoni pasto, per ben undici volte ci siamo trovati costretti a fare un sollecito per i ritardi di pagamento. Credo che questa situazione denoti un mancato rispetto da parte di Actv verso i suoi stessi dipendenti».
Una situazione destinata a non finire certo qui. L’azienda del gruppo Avm già nel corso dell’estate è corsa ai ripari. «Nel momento in cui la situazione si è complicata», spiegano dalla società di trasporti, «a livello aziendale ci si è mossi per tutelare il diritto al pasto del nostro personale, emettendo noi stessi dei buoni pasto cartacei e garantendo verso le attività economiche che li avrebbero poi ricevuti. Ora c’è un nuovo fornitore di buoni pasto, Day Risto Service, che ci ha già inviato una prima fornitura in formato cartaceo, in attesa dell’attivazione dei buoni su tessera nel 2019. I luoghi in cui potranno essere spesi dipenderà dalle convenzioni del nuovo fornitore, ma di fatto c’era già piena copertura». –
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