Buio sul futuro dell’ex Coin che resta ancora vuoto

Buio fitto sul possibile recupero dell’ex grande magazzino Coin chiuso all’inizio di luglio dopo che la proprietaria, Paola Coin aveva deciso di non rinnovare il contratto con la società che ora detiene il marchio della catena di abbigliamento.
Anche ieri operai incaricati sono andati a staccare gli impianti ancora in funzione all’interno del grande magazzino che non ha per ora alcuna ipotesi di recupero.
Non sarebbero state al momento presentate dalla proprietà richieste di cambio di destinazione d’uso e in ogni caso per la sua stessa struttura l’edificio non si presterebbe a una trasformazione di tipo alberghiero. Resta perciò questo grande vuoto in una delle arterie più trafficate di Venezia, specie dopo l’apertura del grande magazzinmo del lusso Dfs al Fontego dei Tedeschi, che sta cambiando anche la tipologia merceologica degli altri negozi della calle. Le voci che parlavano del possibile arrivo al posto di Coin di uno store del marchio giapponese di abbigliamento Uniqlo non hanno per ora trovato conferma.
Nei mesi scorsi che hanno portato alla rottura definitiva delle trattative per il rinnovo del contratto d’affitto tra la Coin Srl e la proprietaria del palazzo - la Drizzly Srl di Paola Coin, che ha portato la richiesta del canone d’affitto da 500 mila euro l’anno a 3,5 milioni di euro - si sono susseguiti gli incontri, sia con l’azienda, sia con il Comune e la mediazione della Prefettura, ma senza risultati per il mantenimento di quello che per quasi 70 anni è stato il punto di riferimento dello “struscio” commerciale dei veneziani.
Il gruppo Coin srl sarebbe stato disposto ad arrivare sino a 2 milioni e 100 mila euro annui d’affitto - a quanto risulta - pur di mantenere il grande magazzino nella sua collocazione storica, ma la richiesta non è stata ritenuta sufficiente. Quella che al momento - almeno all’esterno - non appare chiara è la strategia dell’attuale proprietaria dell’edificio, che lo mantiene attualmente vuoto rinunciando a ogni possibile introito. A meno che non pensi di venderlo, lasciando poi alla nuova proprietà il compito di collocare negli spazi tra Campo San Bartolomeo e San Giovanni Grisostomo una nuova attività commerciale da definire. —
E.T.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia