Brugnaro, parcheggio e palasport ai Pili

Il candidato chiede al Comune di approvare il suo piano. Oggi a Ca’ Farsetti riunione d’urgenza convocata dai commissari
Di Alberto Vitucci
MESTRE 21/10/2005 Via Liberta' area Pili (C) Bertolin Matteo richiesto da PELLICANI MESTRE 21/10/2005 Via Liberta_ area Pili
MESTRE 21/10/2005 Via Liberta' area Pili (C) Bertolin Matteo richiesto da PELLICANI MESTRE 21/10/2005 Via Liberta_ area Pili

Un grande terminal in riva alla laguna. Con garage, servizi, negozi, parcheggi e anche appartamenti. E un nuovo palazzetto dello sport accanto alla pista ciclabile e alla fermata del tram. Il progetto, con la richiesta di approvare l’accordo pubblico-privato e il cambio di destinazione d’uso, è stato protocollato in Comune l’11 febbraio scorso dalla società «Porta di Venezia». E riguarda la trasformazione dell’area di laguna dei «Pili», di proprietà della stessa società, che fa parte del gruppo Umana di Luigi Brugnaro. L’imprenditore che ha acquistato le aree è nel frattempo diventato candidato sindaco. Potrebbe dunque diventare sindaco e decidere fra due mesi proprio del progetto che lo interessa.

Un’eventualità che ha fatto balzare sulla sedia i subcommissari con delega all’Urbanistica (Michele Scognamiglio) e alla Viabilità (Natalino Manno). Che hanno convocato per oggi pomeriggio alle 15.30 a Ca’ Farsetti un vertice d’urgenza alla presenza del dirigente di Urbanistica Oscar Girotto e di quello alla Mobilità Franco Fiorin. Ci sarà da decidere se mandare avanti la pratica oppure «congelarla» in attesa dell’arrivo della nuova amministrazione. La normativa attuale prevede con il Piano regolatore vigente la possibilità di trasformare l’area in «verde pubblico attrezzato». Anche il Pat, Piano di assetto del territorio, non chiude la possibilità a questo tipo di progetti. Naturalmente i Piani devono essere tradotti in progetti e approvati dal Comune dopo averne valutato l’interesse pubblico. Proprio questo chiede la società «Porta di Venezia» nella richiesta firmata da Derek Donadini, braccio destro di Brugnaro che già si occupa del restauro della Scuola Grande della Misericordia.

Per poter procedere, la proposta della società deve essere approvata dal Comune. Come era stato per il Parco di San Giuliano e le attività in gronda. Difficile che Ca’ Farsetti possa concedere un’edificazione nella gronda lagunare a quattro chilometri da Venezia. Difficile anche che possa farlo un governo di commissari.

Ma la richiesta della società di Brugnaro è molto chiara. Elenca quello che potrebbero diventare i Pili e l’attuale area abbandonata, di recente bonificata dal Magistrato alle Acque. La nuova «Porta di Venezia», e cioè il luogo dove si possa arrivare, parcheggiare, girare per negozi e anche abitare, dal momento che sono previsti nuovi appartamenti. E infine il vecchio sogno di Brugnaro: il nuovo palasport in riva alla laguna, raggiungibile da Venezia e dalla terraferma, con parcheggi e servizi annessi.

Un Piano che potrebbe creare una «nuova città» e trasformare l’urbanistica veneziana. Se ne parla da anni anche per Tessera, dove il famoso «Quadrante» prevedeva in origine oltre allo stadio la costruzione di edifici, alberghi, negozi, parcheggi e servizi. Poi per Marghera, con la mai nata Torre Cardin e il recupero delle aree industriali. Adesso il grande progetto dei Pili. Più volte annunciato, ma ora depositato al Protocollo generale del Comune. «Mi sono dimesso da ogni carica, a parte la Reyer e ho abbandonato il progetto di Poveglia», aveva detto Brugnaro il giorno della presentazione della sua candidatura, «se diventerò sindaco la cosa cambia». Di realizzare il palasport con il parcheggio ai Pili Brugnaro parla almeno dal 2008. E poco tempo fa ha ceduto al Comune una piccola parte dei suoi terreni per reealizzarvi la pista ciclabile. In cambio di questo, con la promessa di creare «almeno 5-10 mila nuovi posti di lavoro», ora chiede il via libera al progetto. Oggi la decisione.

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