Brugnaro "castiga turisti", show all’hotel Vivit

Il sindaco rincorre tre turisti brasiliani che scaricano i bagagli dall’auto in piazza Ferretto con regolare permesso. L’ira del proprietario dell’albergo
L'hotel Vivit in piazza Ferretto
L'hotel Vivit in piazza Ferretto

MESTRE. Un po’ sceriffo, un po’ runner e ora anche un po’ “castiga-turisti”. Sono i ruoli che il neosindaco Luigi Brugnaro ha interpretato da quando è stato eletto. L’ultima, quella appunto del castiga-turisti, è di certo la meno edificante. Che cosa racconterà, infatti, ai propri connazionali la famiglia brasiliana che lunedì sera è stata aggredita a parole dal primo cittadino veneziano mentre era legittimamente parcheggiata davanti all’hotel Vivit di piazza Ferretto? Difficile dirlo, facile immaginarlo.

Perchè la storia raccontata dal titolare dell’albergo mestrino, Gianni Simeoni, non regala certo un’immagine amichevole della nostra città. È successo tutto lunedì sera, appunto, verso le 22, e, spiega Simeoni, «tre turisti brasiliani, una madre e i suoi due figli, in visita a Venezia, stavano raggiungendo con l’auto noleggiata in Francia il nostro hotel passando per la torre, dato che via Rosa è chiusa per lavori, a causa di un cantiere che non ci è stato annunciato. Come è noto ai clienti è consentito raggiungere l’albergo con l'auto per le operazioni di carico e scarico dei bagagli.

Una volta arrivati davanti all’albergo, i nostri clienti, accolti dal portiere, si sono invece visti rincorrere da un signore ben vestito, circondato da un vistoso codazzo. Forse inizialmente pensavano a una goliardata o a qualcosa di simile. Chi era invece quel signore? Era lui, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che con tono sarcastico li ha invitati a scendere, dicendo in inglese Do you see car here? You have a big problem... («Vedete macchine qui? Voi avete un grande problema»).

Non contento, quando si è fatto avanti l’addetto alla reception del Vivit, sempre con tono canzonatorio, ha rincarato la dose, il tutto condito con una vigorosa pacca sulla spalla: «E adesso, cosa facciamo? Sequestriamo la macchina?». A questo punto Luigi Brugnaro, sordo ai tentativi di spiegazione del portiere (il quale, a scanso di equivoci, ammette che «se non fossi residente a Treviso alle elezioni avrei votato lui»), chiama i vigili e se ne va. «I turisti sono stati accompagnati al parcheggio di corte Sanudo», continua Simeoni, «dove abbiamo a disposizione qualche posto auto. In quel momento non ce n’erano di disponibili, così ho spostato la mia macchina, con la quale tanto me ne sarei andato più tardi, per far posto agli ospiti. L’ho lasciata qualche minuto in corte per entrare in portineria ad assistere alcuni clienti e i vigili mi hanno multato».

Una volta parcheggiato, i turisti chiedono chi fosse quell’uomo che li aveva così vibratamente ripresi. «Non è stato facile spiegare che si trattava del sindaco di Venezia», commenta il titolare del Vivit, «In tanti anni non ho mai visto una scena del genere e mai avrei pensato che il protagonista potesse essere il primo cittadino. Ora mi attendo delle scuse. Il mio è un piccolo albergo dove ci sono persone che lavorano per cercare di portare e migliorare il turismo a Mestre. Abbiamo quattordicimila presenze di turisti all’anno e versiamo circa novemila euro di tassa di soggiorno al Comune. È questo il sostegno del sindaco di Venezia alla nostra attività?». In effetti, un “benvenuti” sarebbe stato più salutare per l’immagine della città.

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