Bracconieri in fuga dalla polizia
MIRA. Sempre più bracconieri in laguna sud. A denunciare la situazione che nelle ultime settimane si è fatta sempre più pesante sono sia le associazioni ambientaliste che quelle venatorie. Un fenomeno certificato anche dalla polizia provinciale che appena due giorni fa ha compiuto una vasta operazione anti bracconaggio congiunta con gli agenti della polizia provinciale di Padova. Operazione che si è conclusa con la messa in fuga di cacciatori irregolari.
L’intervento è avvenuto nella canaletta Cavaizza, che segna il confine tra la valle Perimpiè in territorio veneziano (Lova di Campagna Lupia) , e quella della valle Morosina( Rosara di Codevigo) in territorio padovano. In pratica, quando intervenivano gli agenti della polizia provinciale di Venezia alcuni cacciatori dotati di imbarcazioni si spostavano sulla sponda padovana, e viceversa. Nonostante il forte vento e la pioggia, l’intervento congiunto ha obbligato una barca con a bordo tre cacciatori (irregolari in quanto in quel canale le postazioni regolari sono tutte assegnate) a fuggire tra le proteste degli altri cacciatori regolari. La polizia provinciale di Venezia è intervenuta con 6 uomini a bordo di 2 fuoristrada che hanno poi controllato tutti i 13 cacciatori presenti. I controlli congiunti delle polizie provinciali continueranno per tutta la stagione venatoria. «Di bracconieri», spiega Piergiorgio Fassini referente del Pd per l’area venatoria, «in laguna sud abbiamo stimato ne agiscano ogni settimana almeno un centinaio. Sono personaggi che se infischiano delle regole e sparano su tutto. Sono gli stessi cacciatori che chiedono l’intervento della polizia provinciale». Anche Francesco Vendramin e Andrea Bortolato dell’associazione ambientalista Vas chiedono più controlli . “I controlli contro i bracconieri vanno intensificato soprattutto nelle ore notturne». (a.ab.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia