Bottiglia incendiaria contro la casa

Bottiglia incendiaria contro il cancello di casa, attentato all'abitazione di un ex imprenditore residente in via Gonella a San Donà. Nel cuore della notte uno o forse più uomini si sono avvicinati all'abitazione dell'uomo, al civico numero 5. Si tratta di Giacomo Menegotto, un ex imprenditore che adesso lavora in una cooperativa di Noventa.
La bottiglia incendiaria, una volta lanciata, si è infranta contro il cancello di casa e ha preso fuoco subito, provocando dei danni sia al cancello, sia al paraurti dell'auto che era parcheggiata poco lontano nel giardino di casa. Le conseguenze sono state fortunatamente non gravi. Se la bottiglia fosse stata lanciata contro l'auto avrebbe potuto scatenare un'esplosione e un'incendio ancora più grave.
Realizzata artigianalmente, non conteneva evidentemente molta sostanza infiammabile, e quindi anche l'esplosione e la fiammata sono state abbastanza limitate. I misteriosi attentatori probabilmente volevano più che altro dare un avvertimento, un segnale inquietante all'indirizzo della famiglia. La bottiglia incendiaria ha allora svegliato e buttato giù dal letto tutta la famiglia, che stava dormendo tranquillamente, subito terrorizzata per quanto accaduto. Hanno osservato dalle finestre e chiamato il 112. Sembra oltretutto che in passato ci fossero stati altri episodi simili che hanno sconvolto la tranquillità della famiglia. Non è dunque restato altro che chiamare i carabinieri di San Donà, i quali si sono precipitati sul posto con una delle auto di turno la notte del nucleo operativo e radiomobile. I militari sono giunti sul posto in brevissimo tempo, ma non c'era traccia degli attentatori, sicuramente saliti a bordo di un'auto parcheggiata poco distante e utilizzata poi per la fuga, dileguandosi nella notte. I militari hanno eseguito tutti gli accertamenti per cercare qualche particolare che possa aiutare a risalire ai responsabili. È stato sentito dunque il proprietario della casa.
Si indaga nell'ambito del lavoro, ma per il momento non è emerso alcun particolare dalla caserma della compagnia di San Donà retta dal capitano Giovanni Blasutig. Verranno esaminate eventuali videocamere che possono risultare utilissime per le indagini, fermando qualche fotogramma su chi è circolato a quell'ora in auto nella zona colpita. Queste e altre tecniche investigative oggi rendono la vita molto più difficile ai criminali che possono sempre essere "spiati".
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