Boom di matricole negli atenei italiani ma Ca’ Foscari cala
Circa 12 mila neoiscritti in più, ma in laguna 8 per cento in meno Numero programmato dei corsi e richiesta dell’inglese tra i motivi

Nell’ultimo anno accademico è boom di immatricolazioni nelle università italiane, con circa 12 mila nuovi iscritti in più alle lauree triennali, l’incremento più forte da quindici anni a questa parte.
Ma l’università veneziana di Ca’ Foscari risulta, in questo quadro, in controtendenza, con una diminuzione dei neoiscritti alla lauree brevi dell’8,2 per cento per l’anno accademico 2016-2017.
Questo dicono i dati del Ministero dell’Università riferiti a gennaio 2017, ma il trend di crescita a livello nazionale sarebbe proseguito anche nel corso dell’anno attuale.
Se le matricole di Ca’ Foscari calano, quelle dell’Iuav - sempre secondo i dati ministeriali - registrano una leggera crescita, di poco superiore all’1 per cento.
Ma significativo per l’ateneo guidato dal professor Alberto Ferlenga, perché interrompe un calo degli iscritti che era stato costante invece negli ultimi anni, proprio nell’anno in cui l’università che ha come trainanti le lauree in Architettura e Design ha appena apprivato il suo nuovo Piano Strategico.
Da parte sua invece, l’università diretta dal professor Michele Bugliesi contesta in parte i dati - ampiamente riportati a livello nazionale anche in un servizio pubblicato ieri da La Repubblica - anche per le motivazioni del calo.
La flessione infatti sarebbe del 5 per cento, perché le immatricolazioni riguardano non solo le lauree triennali ma anche quelle magistrali, con un numero di immatricolati passati dai 7029 dell’anno accademico 2015-2016 ai 6671 dell’anno accademico attuale.
Ma sarebbe comunque determinata - secondo quanto rileva l’ateneo - dall’introduzione dell’accesso programmato per una serie di corsi di laurea, che ha inevitabilmente ridotto il numero dei neoiscritti.
A questo si aggiunge la richiesta della conoscenza certificata della lingua inglese ora pretesa dall’ateneo veneziano per i neoiscritti, che ha scoraggiato parte di essi, anche se Ca’ Foscari ora pensa di organizzare corsi gratuiti di inglese per colmare il gap.
Sarebbe dunque un maggior rigore nelle immatricolazioni ad aver determinato il calo e non a caso a livello nazionale, gli atenei che registrano la maggior crescita nel numero delle matricole sono quelli di Perugia (+42,3 per cento) o Foggia (+41,7 per cento) dove non esistono “barriere” per i neoiscritti.
Ca’ Foscari fa inoltre rilevare che guardando al trend delle immatricolazioni dal 2010-2011 al 2015-16 l’università veneziana è passata da 5213 immatricolati a 7029, con una crescita di quasi il 35 per cento.
Ora appunto la fase di assestamento legata anche alla riorganizzazione degli accessi ai corsi, ma si è registrato nell’ultimo anno anche un lieve incremento del numero di studenti internazionali, passati da 990 a 1025 con un aumento del 3,5 per cento.
A livello nazionale, le Facoltà che registrano il maggior numero di immatricolazioni risultano essere quelle di Ingegneria ed Economia, ritenute anche le più “spendibili” sul piano occupazionale.
Un «boom» di immatricolazioni legato anche a un miglioramento delle condizioni economiche generali, dopo gli anni della crisi più dura, che si riverbera in parte anche sulle scelte educative delle famiglie italiane.
(e.t.)
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