Bollette gas quadruplicate per la scadenza dell’offerta, boom di segnalazioni
Una quindicina di richieste di aiuto all’Adico solo nelle ultime due settimane. L’ultima venerdì mattina: un conto di 1.600 euro arrivati a una anziana che non sa come pagare

Dall’anziana con la pensione minima all’impiegata con tre figli, dal professionista che vive solo alla giovane coppia che ha appena acquistato casa.
«Non risparmia nessuno la stangata sulle bollette determinata dalla scadenza di offerte vantaggiose sostituite da tariffe molto più alte» spiega Adico, che lancia l’allarme «come testimonia il boom di utenti mestrini che si stanno rivolgendo alla nostra associazione in questi giorni (una 15ina nelle ultime due settimane)».
Una situazione che si è materializzata in modo evidente già a fine dello scorso anno ma che ora sta emergendo in modo molto più chiaro (e per certi versi drammatico) con le esorbitanti bollette del gas in arrivo in questi giorni.
L’allarme
«Stiamo parlando di fatture caratterizzate da importi generalmente quadruplicati rispetto all’inverno precedente con tariffe che, nella maggior parte dei casi seguiti, passano da circa 0,60 a 2,40 euro a metrocubo e utenti che denunciano bollette lievitate da 600 a 2.400 euro. Un vero e proprio salasso che per qualcuno - vedi l’anziana con la pensione minima - diventa insostenibile oltre che angosciante. Ma cosa sta succedendo?»
«Come spieghiamo in modo approfondito in questo articolo pubblicato nel nostro sito, la questione è abbastanza lineare. I tanti cittadini mestrini che si stanno rivolgendo a noi in questi giorni godevano di una offerta per luce e gas solitamente molto vantaggiosa e in certi casi siglata già dal 2021, prima della bolla inflazionistica»
Cosa è accaduto
Prosegue Adico: «Le offerte - a differenza dei contratti che sono a tempo indeterminato - hanno una scadenza dopo la quale il fornitore può far scattare nuove tariffe. Non si tratterebbe però di una variazione unilaterale non comunicata al diretto interessato, secondo quanto dicono i fornitori nelle repliche alle nostre diffide. Ma di un passaggio annunciato in forma scritta, come previsto dalle norme, qualche mese prima del termine dell’offerta. Il problema, però, è contenuto proprio nel concetto di “forma scritta”».
E ancora: «Non essendoci l’obbligo di comunicazione tramite pec o raccomandata con ricevuta di ritorno, è impossibile dimostrare che l’azienda non abbia inviato il messaggio. Infatti, sempre nelle loro repliche alle nostre singole contestazioni, i fornitori ci scrivono anche la data di invio della comunicazione stessa».
«Diciamo subito che la maggior parte dei cittadini che godevano dell’offerta non ha vissuto brutte sorprese avendo ricevuto l’avviso (spesso sia per lettera che via mail) della scadenza. A quel punto, infatti, quegli utenti hanno potuto contrattare nuovi prezzi o cambiare fornitore. Gli altri, come detto, si sono trovati con fatture quadruplicate ma in molti casi se ne sono accorti solo adesso, con le ultime bollette del gas che in questo periodo sono sempre le più alte dell’anno».
Il commento
«l problema è proprio questo» commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico «l’azienda non ha alcun obbligo di inviare la comunicazione con raccomandata o con una pec, che sono le due uniche modalità (assieme al fax) con le quali è possibile dimostrare o meno di aver ricevuto la lettera. Quest’obbligo non esiste ed è, secondo Adico, una cosa inammissibile che deve essere aggiustata il prima possibile a livello normativo».
Infine: «Ci chiediamo altresì perché il fornitore, alla scadenza dell’offerta, applichi le tariffe più alte che ha (o fra quelle più alte) quando invece avrebbe molte altre promozioni da applicare. Infatti, appena un utente chiama per protestare, si sente proporre nuove, mirabolanti offerte che, se applicate subito, avrebbero evitato il salasso. Il problema vero è che i margini di contestazione per queste situazioni sono ridotti al minimo».
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