Blitz al Mort, naturisti costretti a rivestirsi

ERACLEA. Da nudi a vestiti in pochi secondi. Le sirene della polizia provinciale, secondo le prime testimonianze, hanno creato scompiglio nella spiaggia naturista per eccellenza, alla laguna del Mort, tra Eraclea Mare e Jesolo. Quest'anno niente concessione per i naturisti e appassionati di abbronzatura integrale, che si devono accontentare di un po' di tolleranza ed elasticità delle forze di polizia, come annunciato all'inizio dell'estate. Ma così non è stato ed evidentemente non sarà.
Ci sono state molte segnalazioni di esibizionisti, atti sessuali espliciti in spiaggia, guardoni e chi più ne ha più ne metta in questi gironi danteschi sotto il sole dell'estate. La polizia provinciale, che aveva concesso una certa tolleranza, ha obbedito al contrordine: dissuadere e poi se necessario sanzionare. In Veneto non c'è ancora una legge che tuteli il naturismo che di fatto è vietato. Non c'è stata tolleranza un paio di giorni fa, quando gli agenti si sono presentati all'improvviso sulla spiaggia tra Eraclea e Jesolo e hanno intimato a tutti di ricomporsi, in questo caso di indossare il costume da bagno. Quasi tutti lo hanno fatto spontaneamente alla vista delle divise grigie, per evitare situazioni se non altro imbarazzanti. Niente sanzioni , però, almeno questa volta. Solo il costume addosso. Ora i naturisti temono un cambio di linea dopo gli accordi all'inizio dell'estate, quando anche il Comune di Jesolo aveva chiesto un po' di elasticità nella spiaggia nota per il naturismo e che due anni fa ebbe il primo riconoscimento di concessione ufficiale. Tra i naturisti sono fioccate le proteste. «Non sono assolutamente d'accordo», dice M.C. residente nel Sandonates, amante del sole integrale, «io sono iscritto a un'associazione naturista riconosciuta e ho una tessera rilasciata dal suo presidente come prevede lo statuto, pratico il naturismo, ovvero prendo il sole nudo, in un posto isolato come la spiaggia del Mort, che di fatto è un'isola, e in un luogo dove ormai è consuetudine farlo, come recita la legge che considera questa situazione esimente. Se non ci sono stati atti contrari alla pubblica decenza, nessuno dovrebbe obbligarci a rivestirci, creando davvero una situazione ridicola che non fa bene a nessuno. Ci auguriamo sia fatta chiarezza, perché davvero quest'anno i naturisti rischiano di restare senza alcun posto dove poter praticare liberamente quello che in tanti altri paesi d'Europa è un diritto riconosciuto, pur con delle regole». (g.ca.)
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