Bimbo nato morto «Subito l’autopsia per fare chiarezza»

«Spero che sulla morte di mio figlio, la magistratura faccia chiarezza disponendo l’autopsia a cui partecipi anche un consulente di parte che nomineremo in questi giorni». A dirlo è L.C.F., la donna...
«Spero che sulla morte di mio figlio, la magistratura faccia chiarezza disponendo l’autopsia a cui partecipi anche un consulente di parte che nomineremo in questi giorni». A dirlo è L.C.F., la donna di 23 anni della Gazzera che ha partorito un bimbo morto all’ospedale dell’Angelo, lunedì scorso. Intanto l’avvocato della famiglia, Alessandro Menegazzo, ieri mattina ha depositato la querela in tribunale a Venezia a nome della madre del bimbo nato morto contro tutti i responsabili che il magistrato eventualmente ravvisi, ma fondamentalmente per far luce sulle cause della morte chiedendo che si svolgano accertamenti tecnici.


La donna assicura che non è in questa fase sua intenzione addossare alcuna responsabilità all’Usl 3. «Ad ora», spiega la 23enne, «come famiglia non siamo a conoscenza se l’ospedale di Mestre abbia o meno disposto l’autopsia su mio figlio e comunque l’unico esame di cui ci fideremo e che riteniamo l’unico in grado di fare chiarezza è quello che disporrà la magistratura”. Ieri in tanti si sono recati dalla giovane a farle coraggio, portandole umana solidarietà per quanto accaduto. La mamma in procinto di partorire si era recata lunedì al pronto soccorso dell’Angelo. Nei giorni precedenti, i monitoraggi avevano assicurato che il bimbo era in salute. All’arrivo della donna lunedì in ospedale, tuttavia, si è capito che non si percepiva bene il battito del bambino. E in breve tempo si è compreso che era morto. Nonostante ciò, era impellente far partorire la mamma per evitarle terribili complicazioni. La donna ha fatto la scelta di non sottoporsi al cesareo, ma di partorire naturalmente. Il bimbo è nato senza vita, ma la donna ha voluto tenerlo in braccio ugualmente. Al piccolo è stato dato il nome di Angelo.


L’Usl 3 ha spiegato che quello si è verificato è un caso di decesso del nascituro in utero, avvenuto nelle ore precedenti all’accesso all’ospedale, e di cui i medici hanno solamente potuto prendere atto. I primi accertamenti - hanno fatto sapere dall’Usl - avrebbero chiarito che si è trattato di un evento fatale acuto e improvviso, capitato nelle ore successive all’ultimo monitoraggio che presentava una situazione di assoluta regolarità. Intanto la famiglia attende il via libera dalla magistratura, dopo gli eventuali accertamenti, per il funerale del piccolo.


Alessandro Abbadir


Riproduzione riservata © La Nuova Venezia