Bimbo mangia un pezzo di pane rischia di soffocare: salvato

FOSSALTA DI PIAVE. Rischia di soffocare per un boccone di pane bloccato in gola. Un bimbo di 3 anni è stato miracolosamente salvato ieri mattina in piazza Matteotti, all’uscita del panificio “la Spiga” nel pieno centro di Fossalta. Una mattinata come tante, poi verso le 11, l’episodio che ha impressionato tutto il piccolo centro della cittadina.
Accompagnato dalla mamma, era arrivato nel noto esercizio commerciale per acquistare il pane e le piccole spese quotidiane. Un boccone di pane è stato quasi fatale per il piccolo. Ha iniziato a tossire, poi ansimare visibilmente, cambiando colore all’improvviso. Il suo piccolo volto è diventato rosso e poi quasi blu, cianotico. La mamma, colta dalla paura, ha subito chiesto aiuto. Le titolari del panificio sono uscite dal bancone di corsa per raggiungerla e hanno dato l’allarme chiamando il 118. Ma l’attesa dell’autoambulanza, in quei frangenti, è parsa eterna.
Una donna è accorsa e ha preso il bambino dapprima capovolgendolo a testa in giù per disostruire le vie respiratorie, poi lo ha appoggiato delicatamente, ma con fermezza, sulle ginocchia per spingere sulla schiena e sbloccarlo, fino a quando si è liberato sputando e, pur piangendo, ha iniziato a respirare con regolarità.
Intanto è arrivato anche un medico di Meolo, il dottor Alberto Sanson, che sostituisce in questi giorni Luca Buscato. Quando l’autoambulanza è giunta sul posto, il piccolo era fortunatamente fuori pericolo, ma è stato trasportato comunque all’ospedale di San Donà per una visita di controllo a scopo precauzionale. Tanta paura, ma si è risolto tutto per il meglio senza gravi conseguenze per il piccolo che è stato dimesso ed è a casa con la mamma. La gente ha assistito impietrita durante quei minuti interminabili in cui la donna, e a quanto pare anche un medico di base, sono intervenuti prontamente comprendendo che non ci fosse tempo da perdere in quei momenti.
«Sono stati momenti terribili», racconta chi ha assistito, «l’autoambulanza non arrivava mai ed eravamo tutti molto preoccupati. Quella donna è stata davvero un’eroina perché non ha esitato: è arrivata di corsa e ha subito avviato le manovre rianimatorie senza pensarci troppo».
Adesso tanti a Fossalta di Piave, soprattutto nei social media, hanno espresso la richiesta che il Comune attribuisca un riconoscimento all’”eroina”, che, con modestia e riservatezza, si è allontanata in silenzio dalla calca senza dire nulla, felice di aver fatto il suo dovere di cittadina, felice della cosa più grande per una mamma: di aver salvato la vita a un bambino che poteva morire.
Giovanni Cagnassi
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