Bimba disabile dopo l'incidente, il pm: "Tre anni per l’investitore"

Alle fasi conclusive il processo a carico dell’automobilista di Camponogara che nel 2013 si scontrò con l’auto dove viaggiavano madre e figlia. La piccola è costretta da allora su una sedia a rotelle
Aurora prima dell'incidente e oggi, costretta in sedia a rotelle
Aurora prima dell'incidente e oggi, costretta in sedia a rotelle

DOLO. Per il pm Carlotta Franceschetti, il 30enne di Camponogara Andrea Pelizza deve essere condannato a tre anni di reclusione, nonostante lo sconto di un terzo sulla pena finale che gli spetta visto che il difensore, l’avvocato Roberto Bolognesi, aveva chiesto e ottenuto il processo con il rito abbreviato.

«L’investitore di mia figlia deve andare in carcere»

"Nessuna attenuante". Per la rappresentante della Procura, non si devono riconoscere a Pelizza le attenuanti generiche, dal momento che lo stesso si era già reso responsabile, prima dell’incidente in questione, di una guida in stato di alterazione psicofisica. Il giudice veneziano Alberto Scaramuzza, dopo aver ascoltato anche i legali di parte civile, gli avvocati Augusto Palese e Paolo Vianello, e il difensore, ha rinviato l’udienza all’8 luglio per emettere la sentenza.

Invalida al 90%. Il giovane imputato deve rispondere di aver ridotto in carrozzella la piccola Aurora, invalida al 90 per cento, e al 60 per cento la madre, a causa di un incidente stradale di cui è accusato di essere stato il responsabile.

L'incidente. Il fatto era accaduto all’altezza di Lughetto: Pelizza, stando all’accusa, si era messo alla guida della sua Fiat Bravo dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Infatti deve rispondere di lesioni colpose aggravate dal fatto di aver provocato l’incidente stradale in stato di alterazione dovuta alla marijuana che aveva fumato poco prima. L’incidente era accaduto il 19 gennaio 2013, la madre e la figlia erano a bordo di un Twingo, la piccola nel seggiolino sul sedile posteriore.

Retromarcia e inversione. Pelizza era uscito in retromarcia da una stradina laterale e si apprestava a fare inversione a U senza dare la precedenza alla Twingo, l’aveva centrata e la piccola auto era finita contro una Passat che proveniva dalla corsia opposta, a bordo della quale c’era un’intera famiglia, i componenti della quale erano rimasti feriti.

L'incidente a Lughetto, era il 19 gennaio 2013
L'incidente a Lughetto, era il 19 gennaio 2013

Mamma e figlia in coma. L’auto in cui c’era Aurora e la madre si era accartocciata e sia l’una che l’altra avevano riportato numerose fratture e sono rimaste entrambe in coma per settimane.

Il precedente. Da considerare che l’imputato, in precedenza, era già stato condannato a 4 mesi di arresto, mille euro di ammenda, con revoca della patente e confisca dell’automobile per essere stato «pizzicato» alla guida in stato di alterazione.

Ricusato il giudice del processo all’uomo che ha rovinato Aurora

Risarcimento per la vita stravolta. L’avvocato Vianello ha evidenziato come la vita di Tania Maritan sia stata irrimediabilmente sconvolta dal gravissimo incidente, dovendo dedicarsi in maniera integrale alla cura e all’assistenza della figlioletta Aurora, costretta in sedia a rotelle: per questo ha chiesto un risarcimento di poco superiore ai due milioni. L’avvocato Palese, difensore di Aurora, ha chiesto per la bambina costretta in carrozzella per tutta la vita un risarcimento di 10 milioni e 381 mila euro.

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