Biennale bocciata al Tar sulla gara per la vigilanza e dovrà pagare i danni
Via la cordata Civis-Rangers, dentro la Pss Vigilanza: sarà questa ditta ad occuparsi d’ora in poi della guardianìa armata di tutte le manifestazioni organizzate dalla Biennale di Venezia. In più, dovrà essere risarcita per i mesi non lavorati.
Il Tar Veneto ha, infatti, dichiarato illegittime le procedure della gara bandita dalla Biennale per l’assegnazione dell’appalto di vigilanza nel biennio 2018-2019, nei mesi scorsi assegnato con il criterio del maggior ribasso alla RTi Civis-Rangers.
Immediato il ricorso presentato dalla Pss, rappresentante legale Christian Cretella, con gli avvocati Scagliotti e Furlan, contestando che i rivali avessero tutti i titoli previsti dal bando, chiedendo non solo la loro esclusione dalla gara - e quindi il subentro nel servizio di guardianìa armata - ma anche un risarcimento di 143 mila euro per i mesi non lavorati. E i giudici del tribunale amministrativo del Veneto gli hanno dato ragione: su un unico punto, ma fondamentale.
Il disciplinare di gara prevedeva, infatti - pena l’esclusione - l’indicazione del fatturato e della dotazione organica media nel 2015, 1016 e 2017. E così ha fatto Pss. Non altrettanto - hanno stabilito i giudici - la cordata Civis, Istituto di vigilanza privata Castellano, Rangers, Vedetta 2 Mondialpol e Cds. Quantomeno Vedetta 2 Mondialpol, che ha presentato i dati relativi al 2014-2016 e solo un fatturato presunto per il 2017. Non si può fissare un criterio e poi disattenderlo, hanno stabilito i giudici, dichiarando così fuori gioco i “vincitori” e assegnando così l’appalto alla Pss, ordinando in più alla Biennale di risarcire alla ditta i mesi non lavorati.
Ora gli esclusi potranno ricorrere in appello, ma nel mentre la sentenza è operativa. —
Roberta De Rossi
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