Bergantin nuovo presidente della Fondazione del Duomo
MESTRE. La Fondazione del Duomo riprende la vecchia tradizione cattolica del volontariato che, in tempi di vacche magre, risulta soluzione necessaria. Dopo un periodo di interregno, dopo la partenza di don Fausto Bonini e la scadenza del consiglio di amministrazione, la Fondazione presieduta fino a qualche mese fa da Paolo Costa, è ora guidata da Sandro Bergantin, già segretario nazionale e vicepresidente del movimento Pax Christi e vicedirettore della Caritas veneziana. Dopo aver chiuso un paio di collaborazioni a contratto, ora si punta a far ripartire a pieno regime l’attività, non prima di aver recuperato alcuni crediti in sospeso.
«Il nostro compito è sistemare la situazione economica e riavviare l’attività», spiega Bergantin. «Siamo tornati alla vecchia tradizione cattolica del volontariato e fra poco presenteremo il nostro progetto di informatizzazione e lanceremo il nuovo archivio storico. Per noi è fondamentale pure continuare a ospitare iniziative all’interno dei centri culturali Santa Maria della Grazie e Laurentianum, per manetenere la nostra presenza sui piani religioso, civico e politico».
La Fondazione avrà anche il compito di instaurare collaborazioni con gli altri enti culturali e religiosi presenti nel centro storico. «Vogliamo», conferma Bergantin, «ripartire in continuità con quanto fatto nel passato ma sulla base delle risorse economiche disponibili». Accantonato almeno per ora il progetto giornalistico condensato in “Piazza Maggiore”, la Fondazione riprenderà la sua tradizione di impegno cittadino, sperando che «il futuro sindaco sia una persona attenta alla realtà mestrina». Del consiglio di amministrazione fanno parte Simone Venturini, Alessandro Polet (presidente Laurentianum), la professoressa Mariangela Gatti e il funzionario di banca Paolo Barbaro. (g.cod.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia