Barricate a San Marcocontro i vu' cumprà

Un altro giorno di barricate in Riva degli Schiavoni per protestare contro il commercio abusivo e impedire agli extracomunitari di sistemarsi con borse contraffatte e lenzuola  tra il ponte della Paglia e quello dell'hotel Danieli.
VENEZIA. Un altro giorno di barricate in Riva degli Schiavoni per protestare contro il commercio abusivo e impedire agli extracomunitari di sistemarsi con borse contraffatte e lenzuola sui preziosi masegni tra il ponte della Paglia e quello dell'hotel Danieli.


E l'accusa ai vu' cumprà di aver trasformato la zona in un suk. Dal canto suo il sindaco Orsoni invita a non drammatizzare.


Lunedì pomeriggio la protesta dei banchi chiusi messi di traverso in Riva si è arricchita di cartelli per spiegare, casomai non fosse chiaro, cosa sta accadendo a due passi da Piazza San Marco. Del tipo "comprare merce illegale è reato", e ancora "siamo stanchi di essere cittadini di serie B" e infine "multe a centinaia, pagate nessuna".


"La nostra è una protesta contro l'abusivismo, è una forma di autodifesa prima che la situazione degeneri _ denuncia il pittore di piazza Franco Dei Rossi _ Dopo le otto di sera qui è un Bronx, c'è di tutto. Quello che noi chiediamo è che ci sia più controllo".


A complicare la situazione si è messa di mezzo anche la recente bocciatura della Consulta verso le misure prese dall'ex amministrazione comunale, che ha fatto decadere l'ordinanza anti-borsoni. Ca' Farsetti, tuttavia è intenzionato a reiterare il divieto, inserendo il vecchio provvedimento - rivisto e corretto - in un più articolato regolamento comunale di polizia.


"L'area marciana è diventata un suk, i vu' cumprà rappresentano solo un aspetto del problema": così la pensa Claudio Staderini, direttore dell'Hotel Danieli di Venezia. Ma un invito a «non drammatizzare» viene dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, che deve fare i conti con il rischio di deregulation dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale che ha di fatto bocciato le ordinanze sindacali d'urgenza inibendo interventi efficaci come i sequestri della merce.

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