Barista a capo della banda dei bancomat
Preso dopo un inseguimento assieme al complice di Vigonovo
VIGONOVO.
Di giorno serviva caffè e cappuccini dietro il bancone del suo bar di Cavino, di notte progettava assalti a bancomat e casse continue. Ma Francesco Di Coste, 33 anni, originario di Brindisi, non era solo. I carabinieri l'hanno bloccato insieme ad altri due complici, al termine di un vertiginoso inseguimento dopo aver sparato anche quattro colpi contro la carrozzeria dell'auto lanciata a folle velocità. In manette sono finiti anche Giovanni Zattarin, 34 anni, fabbro di Cittadella e Radames Tacchetto, 38 anni di Vigonovo. Sequestrate pistole, munizioni, bombole di acetilene e chiodi a tre punte. Da tempo ormai i carabinieri erano sulle tracce della banda che sta saccheggiando gli sportelli bancomat. Lunedì notte, verso le 3, erano appostati a Vigodarzere quando al 112 è arrivata la telefonata di una residente che segnalava la presenza di un'auto sospetta con il motore acceso a Campo San Martino, davanti alla Cassa di Risparmio del Veneto di Marsango. Le pattuglie sono giunte sul luogo segnalato in pochi minuti: bingo. I banditi avevano già iniettato il gas acetilene nella cassa, mancava solo la scintilla. Ma di fronte ai carabinieri non ci hanno pensato due volte prima di estrarre la pistola e iniziare la fuga. Così ha preso il via l'inseguimento, nel corso del quale i militari hanno anche sparato quattro colpi di pistola contro la carrozzeria della Fiat Uno rossa (rubata la sera stessa a Camposampiero). I tre sono stati presi verso le 4 a Cavino di San Giorgio delle Pertiche. Erano riusciti ad abbandonare l'auto rubata, per salire su una «pulita», ma ormai erano circondati e sono stati arrestati.
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