Bar distrutto da incendio doloso «L’assicurazione non risarcisce»

cavarzere. L’incendio doloso del bar, a luglio dello scorso anno, ha messo in ginocchio l’attività. E dopo i danni, stimati in circa 100 mila euro, la beffa: il locale è assicurato contro gli incendi, ma la polizza (con un premio da 1.200 euro all’anno, regolarmente pagato) non copre il rischio per le strutture in legno come quella divorata dalle fiamme. La denuncia arriva da Graziano Quagliato, gestore del bar Alla Baita in località Braghetta. Il locale era stato oggetto di un attentato incendiario su cui in Procura è ancora aperto un fascicolo contro ignoti. I carabinieri avevano rinvenuto bottigliette di plastica con residui di liquido infiammabile, un rampino, guanti, l’hard-disk del sistema di videosorveglianza distrutto. Nei mesi precedenti al rogo, i titolari avevano denunciato altre azioni vandaliche ai loro danni. Il locale era assicurato con la polizza “Commercio & Servizi” di UnipolSai. Nell’iter per il risarcimento, i titolari del bar si sono rivolti a Studio 3A.

«Quando si è trattato di incassare, UnipolSai ha risposto picche a tutte le richieste, obiettando che nella polizza è esclusa la copertura della garanzia per le strutture lignee. La compagnia, per giustificare il fatto di non aver rifiutato di incamerare i soldi del premio e di non aver negato fin da subito, come avrebbe dovuto, il proprio consenso all’assunzione del rischio, ha avuto l’ardire di imputare al proprio assicurato di aver fornito “dichiarazioni risultate inesatte in sede di conclusione del contratto, generando una rappresentazione non veritiera del rischio stesso”», spiegano in una nota da Studio 3A, «Nessuna assunzione di responsabilità, invece, verso la grave condotta del proprio agente, che quel bar lo conosceva».

Che fare ora? I Quagliato non hanno alcuna intenzione di mollare e sono determinati a percorrere le vie legale se UnipolSai non si farà carico di quelle che la famiglia di baristi e Studio 3 A ritengono essere gravi omissioni dell’agente della compagnia assicurativa. —

Rubina Bon

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