Balleello-Salviato, sfida a Mirano

Potrebbe essere la coppia che si confronterà per diventare sindaco
Marina Balleello Si fa il suo nome nella corsa a sindaco
Marina Balleello Si fa il suo nome nella corsa a sindaco
 MIRANO.
Marina Balleello contro Giuseppe Salviato. La presidente del Consiglio provinciale (Pdl) contro il segretario locale del Pd. Entrambi ex assessori e consiglieri comunali. Potrebbero essere loro gli sfidanti per la poltrona di sindaco a Mirano.
 Per il momento i volti noti prevalgono sugli outsider, anche se nulla è deciso, anche perché, nell'uno e nell'altro caso, le resistenze interne agli schieramenti non mancano. Anche tre anni fa all'inizio circolarono solo nomi di politici con la tessera, poi però spuntarono gli esterni ai partiti e la campagna elettorale si giocò quasi tutta tra candidati alle prime armi. Oggi nel centrodestra, Marina Balleello, custode di un buon bacino di voti in città, potrebbe essere la persona giusta al momento giusto: l'investimento del Pdl c'è già, pur con dei distinguo, lei una disponibilità di massima l'ha data, ma ora vuole certezze. Prima tra tutte quella di correre con una coalizione compatta, che comprenda naturalmente anche la Lega, in grado di riaffermarsi dopo la debacle estiva. Chi punta su di lei lo fa sapendo che saprà distinguersi dalla passata amministrazione, da cui tra l'altro ha abdicato, dando l'immagine di un nuovo centrodestra. All'interno del partito però c'è chi la osteggia, primo tra tutti, è noto, Viviani Lorenzon, che si dice pronto a farle una campagna elettorale contro. Nel Pdl però c'è anche chi, come l'ex assessore Lucio Dalla Costa, non disdegna neppure un giovane come Enrico Baschiera per ritentare la scalata al palazzo. Dall'altra parte della barricata Salviato è il designato per guidare il centrosinistra alla riconquista di Mirano, ma deve risolvere prima i problemi interni alla coalizione: tra l'Udc, con la nuova segretaria Annamaria Tomaello contraria ad aprire a sinistra (ma anche altri del partito, come l'ex dissidente Claudio Trevisan, che vedono inevitabile l'apparentamento coi Democratici) e Rifondazione comunista, che invece rilancia l'invito a costruire un centrosinistra unito che vada oltre le ideologie. Il nome di Salviato però non è del tutto condiviso neanche dalla frangia interna al Pd che fa capo a Roberto Artuso, Franco Marchiori e Luciana Mion, che non escludono neppure di correre da soli. Le primarie potrebbero così tornare utili per evitare lo scontro e lasciare agli elettori la palla bollente dell'individuazione del candidato.  

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