Avrebbero ospitato un latitante due chioggiotti a processo

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Sono originari della provincia di Caserta, abitano a Chioggia da tempo e sono accusati di aver dato ospitalità ad un boss della camorra latitante.

Il 19 ottobre proseguirà il processo a carico del 61enne Antonio Russo e del 48enne Luciano Verolla. I fatti dei quali sono chiamati a rispondere risalgono al febbraio e marzo 2016. Verolla è accusato di aver trovato l’abitazione nel centro di Chioggia da mettere a disposizione del latitante, allora destinatario di un ordine di carcerazione per associazione di stampo mafioso, emessa dal Tribunale di Napoli.

Secondo il capo di imputazione, Russo avrebbe coabitato in quel periodo con Cimmino, ma ai carabinieri che si erano presentati alla porta per notificare l’arresto dell’uomo aveva detto di vivere da solo, aiutando così il latitante a sottrarsi all’arresto. Fuga, per altro, durata pochi mesi.

Cimmino ha un trascorso da “boss del Vomero”: nell’ultima indagine, l’Antimafia campana lo accusata di aver approfittato della libertà vigilata per provare a ricomporre il clan, imponendo il pizzo a commercianti e imprenditori. Cimmino, da parte sua, si era difeso sostenendo di essere da anni lontano dal giro e di essere solo andato in visita al nipotino. La condanna a 7 anni in primo grado è poi stata dimezzata dalla Corte d’appello nel 2017. Il suo nome è legato a un triste episodio del 1997: vittima designata di un attentato, i killer sbagliarono la mira e a morire fu una giovane mamma. Da allora, sostiene l’uomo, si sarebbe allontanato dalla malavita.

Fatto è che nel 2016 su di lui pendeva ancora un’ordine di carcerazione e le indagini dei carabinieri erano arrivate fino ai due amici chioggiotti, che devono ora rispondere di aver violato l’articolo 378 del codice penale, ovvero, il favoreggiamento personale. —

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