Autopsia sul camionista morto stritolato

MARTELLAGO. Bocche cucite a La Nuova Edilfer di via Cacace a Maerne dopo la tragedia di martedì pomeriggio dove ha perso la vita Marco Dalla Pozza, il 51enne camionista di San Martino di Lupari schiacciato da 13 quintali di tubi mentre stava scaricando il mezzo pesante. Gli inquirenti - carabinieri di Martellago e uomini dello Spisal dell’Usl 3 Serenissima - stanno lavorando per risalire all’esatta dinamica dell’accaduto anche sentendo i testimoni, operai e responsabili dell’azienda.
Pare che l’errore umano possa essere alla base della tragedia ma potrebbe starci pure un problema nell’ingranaggio del camion. Sono stati fatti tutti i rilievi e nei prossimi giorni se ne dovrebbe sapere più su cosa sia successo in quegli attimi. La pubblico ministero di turno Lucia D’Alessandro sta attendendo le relazioni da parte dello Spisal e dei carabinieri anche per capire se vi siano eventuali responsabilità o se si sia trattato di una tragica fatalità. Nelle prossime ore dovrebbe disporre l’autopsia sul corpo del 51enne così da avere ulteriori elementi per chiarire i contorni della tragedia sul lavoro.
Da una vita Marco Dalla Pozza faceva questo lavoro, chissà quante volte avrà compiuto quella manovra ma stavolta qualcosa è andato storto: era dipendente della ditta Busato Trasporti di Cittadella.
Il dramma si è consumato dentro al capannone, attorno alle 16.30; qui gli autisti caricano e scaricano la merce, essendo La Nuova Edilfer un’azienda siderurgica e ai clienti offre diversi prodotti come tubi, lamiere, profilati, laminati, grigliati e pannelli isolanti.
Qui Marco Dalla Pozza era giunto con il suo mezzo pesante con un carico di tubolari in ferro lunghi anche sei metri disposti a fasci. Qualcosa non ha funzionato nello sganciare il materiale, operazione che doveva consentire ai tecnici de La Nuova Edilfer di trasferirlo in fabbrica: 13 quintali di tubi gli sono finiti addosso all’altezza del bacino, travolgendolo. Cadendo a terra, poi, Dalla Pozza ha battuto pure la testa in uno spigolo, perdendo sangue, ed è rimasto senza conoscenza per alcuni minuti.
Nel frattempo, sono stati chiamati i soccorsi giunti dal pronto soccorso di Mirano e anche gli addetti delle fabbriche vicine, avendo saputo dell’incidente, sono accorsi per prestare le prime cure.
Con un muletto hanno tolto i tubi per liberare Dalla Pozza.
In via Cacace sono giunti anche i vigili del fuoco di Mestre. Vista la gravità della situazione, il 51enne è stato trasferito all’ospedale di Mestre ma sin dai primi istanti si è capito come il quadro clinico fosse preoccupante. Nonostante tutti i tentativi per salvarlo, l’autista è spirato verso l’ora di cena all’Angelo. Troppo gravi i traumi riportati al bacino, risultati fatali. Lascia la moglie e due figli, un maschio e una femmina.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia