Autobus dell’Actv a idrogeno: lavori al via per i rifornimenti a Porto Marghera

Il progetto Eni e Agsm Aim Power: per l’impianto di produzione è previsto un investimento da 50 milioni di euro, sarà collegato tramite idrogenodotto alla stazione per ricaricare i mezzi

Produzione di idrogeno, al via i lavori per l’impianto che servirà a rifornire gli autobus di Actv. Eni e Agsm Aim Power, soci paritari della società in joint venture Green Hydrogen Venezia, annunciano l’avvio dei cantieri a Porto Marghera per la realizzazione dell’impianto di produzione di idrogeno rinnovabile a servizio dei 94 autobus a idrogeno di Avm (Azienda Veneziana della Mobilità, che gestisce operativamente il servizio tramite la società Actv) per il trasporto pubblico urbano del Comune di Venezia.

Il progetto, che prevede un investimento di oltre 50 milioni di euro, ha recentemente ottenuto le autorizzazioni e il cantiere è già operativo per la realizzazione dell’impianto di produzione da 8 MW, che sarà collegato tramite idrogenodotto alla stazione per il rifornimento degli autobus.

La stazione sarà realizzata in via dei Petroli a Porto Marghera da Enilive, società di Eni per la mobilità sostenibile, e include anche ulteriori servizi, tra cui un parcheggio per gli autobus, un’officina, un punto per il lavaggio dei bus e un parcheggio a servizio degli autisti.

La capacità produttiva della nuova stazione sarà di circa 1700 kg/giorno e la conclusione dei lavori è prevista entro l’estate 2026. Eni ha inaugurato nel giugno 2022 a Mestre la prima stazione in Italia per il rifornimento di idrogeno per la mobilità su strada, in ambito urbano e aperta al pubblico.

L’impianto, gestito da Enilive, è dotato di due punti di erogazione, con una potenzialità di oltre 100 kg/giorno, in grado di caricare autoveicoli e autobus. Nei giorni scorsi Plenitude, sempre del gruppo Eni, aveva annunciato l’avvio della produzione dell’impianto fotovoltaico “Lotto 15”, nell’area del petrolchimico di Porto Marghera. Un impianto che ha una capacità installata di 2,75MW ed è composto da 8088 pannelli solari su strutture fisse ancorate a terra ed è stato realizzato da Altenia, società del Gruppo Terna Energy Solutions, che si è occupata della progettazione e costruzione e provvederà alla manutenzione per i primi 24 mesi di esercizio.

La maggior parte dell’energia fotovoltaica prodotta servirà a coprire i fabbisogni del sito industriale, mentre quella eccedente verrà ceduta in rete. Tornando all’idrogeno, quello di Eni non è l’unico progetto in corso a Porto Marghera. Lo scorso luglio Sapio, forte dei fondi Pnrr per le aree dismesse, ha messo la prima pietra di un investimento da 20 milioni di euro.

Sapio sta costruendo con 14 milioni di fondi Pnrr un elettrolizzatore da cinque megawatt, che utilizza energia per rompere il legame dell’acqua e separare idrogeno e ossigeno. Altri tre milioni (sempre Pnrr) vanno a Eco-Eco (Veritas) per il parco fotovoltaico da circa due megawatt da cui trarre appunto energia rinnovabile per alimentare l’impianto. L’idrogeno ottenuto passerà poi nell’hub logistico: verrà trasportato attraverso carri bombolai ad alta pressione, oppure potrà scorrere lungo i quattro chilometri di idrogenodotto direttamente verso il porto e le aree limitrofe.

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