Attrezzi e tapis roulant contro la sedentarietà e i dolori articolari

LA RIAPERTURA
Dopo mesi di estenuante attesa, senza aiuti economici e tra mille incertezze, finalmente lunedì hanno potuto riaprire le palestre e i centri fitness sparsi nella nostra provincia. Non tutti, purtroppo, perché nel frattempo c’è pure chi è stato costretto a chiudere definitivamente, non riuscendo a far fronte ai costi di affitto, utenze o personale, trovandosi senza introiti da troppo tempo.
Chi ha riaperto, invece, ha riscontrato prima di tutto il grande entusiasmo dei vecchi clienti, vogliosi di riprendere l’attività, di rimettersi in forma in vista della prova costume dell’estate ormai alle porte, ma anche di chi aveva bisogno di fare attività specifica per problemi fisici. Però tanti sono pure i nuovi iscritti arrivati in queste ore.
«Questa è una bella notizia per noi gestori», spiega Nicola Scarpa dal “Power Gym Venice” di Castello, in centro storico. «Ho 24 anni, mi sono lanciato in questa avventura lo scorso settembre, per poi chiudere dopo soli due mesi. Non vedevo l’ora di ricominciare a lavorare, è stata davvero dura in questo ultimo periodo, ma resto ottimista. Le persone non vedevano l’ora di ricominciare ad allenarsi, è stata per tutti una sorta di liberazione, e vedo impegno e divertimento in questi primi giorni di attività. Dovremo rimborsare i corsi che erano rimasti in sospeso, e lo faremo tramite vaucher».
Una parte della vita delle persone che ricomincia. «Infatti», aggiunge, «ne siamo consapevoli. In tanti hanno dolori articolari, perché fare sport è basilare. Qualcuno ha più fiato avendo corso nel tempo libero, ma il lavoro muscolare è altra cosa e la sedentarietà di questi mesi ha lasciato il segno».
Un concetto che esprime anche Andrea Ferrarese, gestore invece del “Fit and Gym” di corso del Popolo a Mestre. «La ripartenza è stata incoraggiante, è come sentirsi un po’ più liberi dopo gli ultimi mesi. Stiamo già riempiendo le disponibilità orarie, molti nuovi clienti si sono fatti avanti e questo ci fa ben sperare per il futuro. Era importante riuscire a riaprire, trovare un po’ di quella normalità che a tutti è mancata per troppo tempo, e attraverso i nostri centri diamo una risposta alle persone».
«La nostra palestra», aggiunge Ferrarese, «è oltretutto tra le più penalizzate perché, utilizzando il sistema Ems con tute speciali che stimolano il corpo nell’esercizio fisico, abbiamo comunque da sempre la presenza limitata di persone contemporaneamente. Quindi le distanze e determinati presidi, di base li rispettavamo. Non sembra vero sentire il telefono che squilla in continuazione, con persone che chiedono di prenotarsi. Noi guardiamo le cose anche in ottica di salute e benessere che offriamo al prossimo. Persone che in molti casi sono rimaste ferme per un anno e mezzo, o che si sono dedicate a un allenamento “fai da te” che magari non ha dato gli esiti sperati. Ad ogni modo, era importante riuscire a ricominciare e l’auspicio è quello di non doverci più fermare adesso». —
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