Attraversa sulle strisce, travolto e ucciso

Tragedia a Noale. Giovanni D’Onofrio stava andando a cena a casa di amici. Investito dall’auto guidata da una donna
Di Filippo De Gaspari

NOALE. Falciato sulle strisce mentre stava andando a cena da amici, morto a due passi dalla loro casa. L’ennesima vittima della regionale Noalese si chiama Giovanni D’Onofrio, 72 anni, ex direttore, ora in pensione, della Vis alimentari. D’Onofrio stava pedalando verso casa di amici, lungo la pista ciclabile di via Noalese. Superato il centro di Noale e poi il passaggio a livello, verso Capitelmozzo, l’uomo ha attraversato la regionale sulle strisce pedonali, in corrispondenza dell’incrocio con via Mondini. Lì abitano gli amici di sempre, che lo attendevano per la cena. Hanno invece dovuto precipitarsi in strada per vedere cos’era accaduto. A richiamarli un botto tremendo e un urlo, quello del povero Giovanni, caricato sul cofano di un’auto che percorreva la Noalese in direzione del centro storico.

Mancavano pochi minuti alle 19.15. Secondo i testimoni D’Onofrio stava attraversando la strada sulle strisce a piedi, portando la bici a mano. A investirlo è stata una Lancia Ypsilon guidata da una donna di 39 anni di Eraclea. L’anziano è stato prima caricato sul cofano dell’utilitaria, ha sfondato con il corpo il parabrezza sul lato del passeggero, poi è caduto rovinosamente a terra alcuni metri oltre, rimanendo esanime sul ciglio della strada.

La bici, per l’urto, è finita nel fosso a lato, tra l’erba alta cresciuta sulla riva. Tra i primi a intervenire un infermiere professionista che passava sul posto e che ha provato a rianimare D’Onofrio con le manovre di primo soccorso. Poco dopo è arrivata sul posto l’ambulanza del Suem, ma dopo pochi minuti di inutili tentativi di rianimazione il cuore dell’anziano ha smesso di battere e l’ambulanza ha dovuto far rientro all’ospedale vuota. Sull’asfalto è rimasto il corpo del povero D’Onofrio mestamente coperto da un lenzuolo bianco, sotto gli occhi di decine di residenti e delle centinaia di automobilisti che hanno affollato la Noalese nell’ora di punta. Sul posto per i rilievi sono intervenuti i carabinieri di Mestre e Noale. Giovanni D’Onofrio era originario di Maiori, sulla costiera amalfitana, ma da anni viveva tra la Campania e il Veneto, dove aveva lavorato e preso casa. Abitava in via della Fornace, dall’altro lato del centro cittadino, mentre la moglie e la figlia erano rimaste in provincia di Salerno. Direttore per una ventina d’anni della Vis, azienda di surgelati che ha sede proprio a Noale, era ora in pensione, ma aveva continuato a fare su e giù tra la costiera amalfitana e la città dei Tempesta, dove si era fatto molti amici. Uno di loro, Robis Vecchiato, era tra quelli che lo attendevano per cena ieri sera in via Mondini. «Abbiamo sentito un botto e un urlo e siamo scesi a vedere», racconta, «non volevamo crederci. Eravamo appena stati in vacanza da lui in costiera amalfitana, stasera doveva essere un’altra serata in allegria».

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