Assolta funzionaria dell’Unep

Stando all’Agenzia delle entrate avrebbe dovuto versare 10 milioni

VENEZIA. Per l’Agenzia delle entrate Maria Puliafito, ex responsabile dell’Ufficio unico degli ufficiali giudiziari di Venezia, avrebbe dovuto pagare una sanzione di ben dieci milioni di euro. Adesso è stata prosciolta da qualsiasi contestazione anche sul piano amministrativo. L’inchiesta era stata avviata sulla base della relazione di un ispettore del ministero della Giustizia arrivato negli uffici giudiziari lagunari nel 2010. All'appello, stando a quei controlli, mancavano dalla cassa dell'Ufficio giudiziario che si trova in fondamenta Sant'Andrea ma che dipende direttamente dalla Corte d'appello oltre 580 mila euro. Così, erano stati avviati due procedimenti: quello penale che vedeva la funzionaria indagata inizialmente per peculato, poi aver omesso o comunque versato con grande ritardo quella cifra; quello amministrativo avviato dall’Agenzia delle entrate. Difesa dagli avvocati Daniele Grasso e Federica Bertocco in penale, l’indagata è stata assolta lo scorso anno perché il fatto non costituisce reato, una formula che fa intendere che il fatto sia davvero accaduto, cioè che quei soldi non siano entrati in cassa, ma che l'indagata non ha commesso volontariamente alcuna omissione. Dopo l’assoluzione davanti al giudice penale, è rimasto pendente il giudizio amministrativo e, nei giorni scorsi, la Commissione tributaria regionale presieduta da Federico Prato ha respinto l’appello dell’Agenzia delle entrate e ha prosciolto definitivamente Maria Puliafito, sottolineando la correttezza delle tesi della difesa, sostenute dall’avvocato Mariagrazia Romeo. «Nessuna pretesa può essere azionata nei confronti dell’indagata in relazione agli avvisi di contestazione» si legge. E ancora la Commissione rileva che essendo coincidenti (lo Stato) il debitore (ministero della Giustizia) e il creditore (ministero dell’Economia) «la conseguenza è che i debiti e i crediti si estinguono automaticamente» nel bilancio dello Stato.

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