«Artisti veneziani dimenticati»

Denucia del pittore Eulisse: «A Ca’ Pesaro non ci sono più i loro splendidi quadri»
VENEZIA . «I musei veneziani stanno dimenticando gli artisti veneziani del nostro secolo». Una dura denuncia quella lanciata dal pittore Vincenzo Eulisse, classe 1936, artista piuttosto noto nel panorama culturale veneziano. «Sono andato a visitare Ca’ Pesaro», racconta, «e sono rimasto sorpreso dai cambiamenti: i quadri degli artisti veneziani non ci sono più. Si è dato maggiore spazio all’arte povera, una stanza vuota, e al sempre presente Kounellis. «Ma che fine hanno fatto i nostri maestri?».


L’elenco è lungo. «Virgilio Guidi è stato l’autorevole maestro di una generazione di artisti», dice Eulisse, «come Saetti, che ha insegnato la tecnica dell’affresco, Cadorin che ha decorato il Vittoriale e ha opere al Moma di New York. Non sono pittori locali, ma nel nostro museo non ci sono più! E la strage continua. Ho visto che sono stati rimossi due bellissimi quadri di Basaglia neorealista, il mio Guerra di Spagna, spariti Barbaro, noto espressionista, Gianquinto, Licata, Borsato. Un solo quadro del notissimo Tancredi, sulla cui autenticità ho qualche dubbio, di Gino Rossi da Burano, che meriterebbe una sala tutta per sé». «Ma non si trova adeguata testimonianza», continua il pittore veneziano, «nemmeno di Vedova, Turcato, Corpora, Fazzini, che avevano formato in città nel Dopoguerra il Fronte Nuovo delle Arti. Si potrebbe continuare con Morandis e Vinicio Vianello, fondatori del movimento spazialista, il surrealista Ludovico De Luigi che ha anticipato con le sue opere la denuncia contro i veleni che uccidono Venezia.


Un altro
desaparecido
è Fabrizio Plessi, Amen. Spariti anche Seibezzi, Memo e Novati, un solo quadro per Vedova. Da chi sono stati sostituiti? Una sala dedicata all’arte povera, un paletto di ferro appoggiato al muro, un uovo di Kounellis, dieci metri di parete per Severini. E i maestri veneziani dove sono finiti?».
(a.v.)


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