Arsenale, Tesa 105 per la Coppa America
Arsenale, qualcosa si muove. Mentre è ancora fermo solo per problemi burocratici il passaggio dal Demanio al Comune della parte nord del complesso vincolata dei Beni Culturali - più altri edifici e aree cittadine come ad esempio Palazzo Ducale e la Celestia - sono ormai al termine i lavori di ristrutturazione della Tesa 105 che diventerà la nuova porta d’ingresso dell’Arsenale.
Entro il mese l’inaugurazione e qui verrà creato anche il centro informazione relativo alle gare eliminatorie di Coppa America, che si svolgeranno a maggio a Venezia.
La Tesa avrà anche un bar, un punto-libri e un’area che potrà funzionare come incubatore per imprese impegnate su attività commesse a quelle dell’Arsenale. Il vero “debutto” è appunto atteso con l’America’s Cup, per la quale il Comune ha già previsto che l’Arsenale diventi l’area operativa, vista anche la vicinanza al campo di gara delle regate.
Ma non è l’unica novità in arrivo per i progetti dell’Arsenale. Si sblocca infatti quello per l’ipotizzato Centro per il restauro dell’arte contemporanea, di cui si parla già da un paio d’anni. «Il ministero dell’Innovazione, che è tra i proponenti - spiega il presidente di Arsenale Venezia spa Roberto D’Agostino - che nel giro di pochi giorni ci verrà inviato, approvato, il piano di fattibilità per il centro, permettendoci così di entrare nella fase operativa». Un progetto che stava particolarmente a cuore al precedente ministro dell’Innovazione Renato Brunetta, ma che si era poi bloccato nell’attesa della sua approvazione definitiva.
Il Centro dovrebbe essere dedicato al restauro delle opere, come installazioni e video, con le competenze di un Centro di eccellenza per attività di servizio e di consulenza sull'arte contemporanea,nel settore del restauro e della conservazione delle diverse espressioni creative, sviluppando competenze nellenuove tecnologie illuminotecniche,elettroniche e nel software,per affrontare il complesso tema della conservazione non solo di materiali nuovi,ma di forme artistiche che utilizzano video, installazioni software e hardware di rete.
L'accordo di programma è stato firmato dalle due istituzioni, ma è stato a lungo fermo alla Corte dei Conti che doveva dare il via libera bsul piano contabile all'iniziativa. A collaborare al Centro dovrebbero essere anche le università di Iuav e Ca' Foscari e l'Accademia di Belle Arti.
Il ministero dell'Innovazione dovrebbe poi finanziarlo insieme ad altri partner pubblici e privati. Tra i soggetti potenzialmente interessati,la Biennale, la Fondazione Guggenheim, Palazzo Grassi. Il Centro potrebbe essere collocato nelle Tese di San Cristoforo, recentemente recuperate.(e.t.)
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