Arrampicata e bocce convivenza impossibile
Il Comune toglie un altra pista alla società delle bocce per darla agli atleti dell’arrampicata. E scoppia la rivolta. Riunione molto animata, ieri in Comune, tra i rappresentanti della società sportiva Alvisiana bocce, presieduta da Gianni D’Este e la società «Venezia verticale». Dall’altra parte del tavolo gli assessori allo Sport Andrea Ferrazzi e ai Lavori pubblici Alessandro Maggioni. La questione è antica, con polemiche che durano da almeno dieci anni. Due sport diversi, utenza di età diversa, costretti a convivere nella stessa palestra di Sant’Alvise area ex Ciga. Qualche anno fa la proposta di «allargare» gli arrampicatori nella quarta pista delle bocce. Adesso il Comune ha pensato di alzare un muro tra la seconda e la terza pista, per allargare l’attività di arrampicata. «Ma questa non è una soluzione», si infiamma D’Este, presidente del gruppo di anziani che raccoglie una settantina di iscritti e fa gare a livello regionale, «non vorrei che un po’ alla volta ci mandassero via». «Non ci sono altre strade», replica Maggioni, «cerchiamo insieme una soluzione di buon senso». Ma la polemica continua. (a.v.)
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