Apt, salvi gli stipendi fino a dicembre

Settanta dipendenti manifestano rumorosamente a palazzo Balbi, la Regione scarica la patata bollente alla Provincia
Di Vera Mantengoli
INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA. 20.08.2014.- MANIFESTAZIONE DIPENDENTI A.P.T. IN REGIONE
INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA. 20.08.2014.- MANIFESTAZIONE DIPENDENTI A.P.T. IN REGIONE

Il pericolo di rimanere a casa e di non ricevere lo stipendio fino a dicembre è scongiurato, ma rimane lo stato di agitazione per i 69 dipendenti dell’Azienda di Promozione Turistica di Venezia che ieri mattina si sono fatti sentire con uno sciopero rumorosissimo davanti a Palazzo Balbi, sede della Giunta Regionale.

La Regione ha assicurato che sbloccherà i fondi per l’ente, ma ha chiesto a Provincia e amministrazioni interessate di presentare un progetto per il futuro delle 20 Apt. Il risultato della protesta è stato raggiunto, con soddisfazione dei sindacati, ieri mattina, nel corso di un incontro con l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi, alla presenza dei consiglieri Pietrangelo Pettenò e Lucio Tiozzo e dell’assessore al Lavoro della Provincia Paolino D’Anna. «Il primo obiettivo era di non far saltare gli stipendi ed è stato raggiunto», hanno detto Sergio Chiloiro (Cgil) e Carlo Alzetta (Cisl), «ma organizzeremo al più presto un incontro di approfondimento per coinvolgere Regione, Provincia, Apt e Comuni interessati all’attività turistica».

Davanti all’angosciante possibilità di non vedere un euro fino a dicembre è chiaro che lo sciopero ha ottenuto un risultato, ma non si può negare il fatto che non ci siano state risposte concrete sul futuro dell’Azienda che da mesi è in questa situazione. Insomma, nessuno lo ha detto ufficialmente, ma la Regione ha dato l’impressione di scaricare la patata bollente a Provincia e Comuni. Considerando che la Provincia dovrebbe essere soppressa a fine anno e che Ca’ Farsetti è senza sindaco, bisognerà davvero mettercela tutta per salvare l’azienda con un progetto valido e lungimirante.

«Abbiamo delineato un percorso», ha detto Finozzi soddisfatto, «che prevede la Legge 11 di riforma, per passare da Apt ad Azienda turistica, e poi un contributo alla Provincia per pagare fino a fine anno i lavoratori. Ma c’è una condizione: chiediamo alla Provincia un programma per le nuove At in modo che sia la Regione che i lavoratori possiamo dormire sogni tranquilli».

La riforma in atto prevede che in futuro ci sia una rete di collegamento tra tutti gli uffici nei quali si potranno vendere biglietti per spettacoli e altri servizi collegati al territorio che oggi, con la vecchia legge, non si possono fare. Insomma, un restyling che potrebbe portare a un autofinanziamento, ma che va studiato per filo e per segno.

I dipendenti sono i primi a vedere nel loro lavoro un potenziale enorme: «Abbiamo sempre gli uffici pieni», hanno detto Elena Pasqualini, Francesca Rizzi e Angela Rizzato, «e con le informazioni che diamo creiamo lavoro anche nel territorio. Investire su questa azienda significa investire sul motore pulsante del Veneto, che è il turismo. Noi amiamo questo lavoro. Lo facciamo con il cuore».

E si è visto. Ieri mattina il Ponte della Frescada, vicino a Palazzo Balbi, sembrava che tremasse da quanto i dipendenti urlavano «Vergogna», battevano i piedi e suonavano trombette. Per più di un’ora si sono fatti sentire in tutti i modi, chiedendo di andare nel cortile di Palazzo Balbi per trasmettere ai piani alti la loro indignazione che, almeno ieri, ha avuto una risposta.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia