Apt, Federconsorzi all'attacco

Tagli Apt, la polemica non si placa. Il presidente della Federconsorzi, Renato Cattai, esprime le preoccupazioni dei gestori delle spiagge e risponde all'assessore provinciale al turismo Giorgia Andreuzza. «Nelle sue parole c'e una condanna- dice- non un'analisi reale della situazione ma la ricerca di scaricare responsabilità politiche su categorie che di politico non hanno nulla. Il rischio è che ci sia un generico e preoccupante tentativo di far passare l'idea che gli imprenditori fino ad oggi abbiano aspettato alla porta. Per quanto riguarda la ricorrente questione «Sofia Loren» dell'estate 2009 la Federconsorzi intervenne con un contributo di 65.000 euro, serviti anche per altre manifestazioni, sensibili di quanto in ritorno di immagine avrebbe dato il personaggio alla località. 15.000 euro erano stati finanziati dal Comune, altri contributi offerti da sponsor privati reperiti dal signor Amorino De Zotti, allora presidente Apt il quale a fine mandato ha, tra l'altro «regalato» alla Provincia i diritti della manifestazione da lui stesso ideata. L'anno scorso la Federconsorzi contribuì al Lungomare intitolato a Veronesi con 20.000 euro, quest'anno ci siamo accollati 15.000 euro per la distribuzione del materiale informativo per l'Europa sborsando complessivamente più o meno 100.000 euro in 3 anni.  Qualche giorno fa,- conclude- in occasione della riunione di «Consulta del Turismo», abbiamo invitato il rappresentante della Provincia signor Miotto a far pressione presso la Provincia stessa per far ristornare i 10.000 euro a bilancio 2011, sufficienti forse ad intitolare un pezzo di arenile a qualche partecipante del Grande Fratello, ed accantonati per il «Lungomare delle stelle 2011» all'assunzione di un dipendente stagionale all'APT locale.  Mentre io ed altre categorie abbiamo avviato contestualmente dei contatti con personaggi di risonanza internazionale per continuare a riproporre l'evento senza ulteriormente gravare sulla situazione economica dell'APT, sensibili come sempre abbiamo dimostrato di essere». (g. ca.)