Apre la terza parafarmacia

Ma scatta già il primo dispetto: una chiave spezzata nella serratura

Inaugurata lunedì scorso una nuova parafarmacia in calle Paradiso al civico 5742 di Castello. E’ la terza presente in centro storico. Ma la prima che apre dopo il decreto sulla liberalizzazione del governo Monti e sul quale si pronuncerà questa mattina la commissione Bilancio del Senato. Un piccolo negozio, una vetrina frizzante. Manca sul vetro il simbolo vero e proprio, campeggia una scritta in sostituzione, ma è già attrezzata alla vendita di farmaci senza ricetta medica e di automedicazione. La coraggiosa iniziativa la si deve a due giovani donne veneziane, Antonella Liberati e Lara Raccanelli. Specializzate in Farmacia , hanno investito 100 mila euro dove fioriscono perlopiù bar e osterie. Ma il fatto è che hanno sfidato di petto «la lobby delle farmacie veneziane». In centro storico si contato 33 licenze, di cui 13 in soprannumero stando all’iniziale quorum di una ogni 3mila abitanti del decreto Monti. «E’ una curiosità forse», aggiungono, «ma anche le altre due parafarmacie del centro storico sono gestite da chi possiede già una farmacia». Molte licenze e pochi abitanti, tant’è che riescono a tirare avanti grazie ai flussi turistici che attraversano Venezia. Tuttavia, Antonella e Lara non puntano «solo al mercato offerto dal turismo», sperano anche «nella liberalizzazione del farmaco C». Questa, la vera scommessa, «la ragione dell’investimento», dicono. Il farmaco C, tra i più comuni, interessa anche i residenti. Una fascia di distribuzione che è oggi «dominio esclusivo dei farmacisti». Ma la partita è ancora aperta. Alla libera distribuzione della fascia C si è opposta duramente Federfarma, l’associazione della categoria. A cui ha fatto seguito subito la risposta dei consumatori: «Occorre liberalizzare tutta la fascia C», ha tuonato il 30 gennaio Rosario Trefiletti, presidente nazionale di Federconsumatori, «mettendo fine al monopolio delle farmacie, in favore delle parafarmacie». Maggiore concorrenza, liberalizzazione del mercato, lo scopo. «Se ce ne fosse stata la possibilità», rivelano Antonella e Lara, «avremmo aperto certamente una farmacia. Ma l’investimento oscilla da i 2 ai 6 milioni e le licenze non sono ancora liberalizzate».

E loro hanno anche un passato da farmaciste, visto che già nel ‘97 erano colleghe nella farmacia di campo San Luca. Poi, la storia prende la strada dei Tribunali, l’attività cambia proprietario e Antonella e Lara lasciano campo San Luca. «Abbiamo aperto appena da una settimana, presto per un bilancio, ma ci crediamo». C’era ancora il Carnevale quando il 18 febbraio hanno trovato una chiave spezzata nella serratura del negozio, l’hanno denunciato, ma forse sarà stato un giocherellone.

Marco Petricca

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