Apre il condominio solidale Due badanti per gli anziani

Consegna delle chiavi ieri mattina ad Altobello ai primi tredici inquilini delle case Ater di Campo dei Sassi. Ed è stata festa nel complesso a forma di ferro di cavallo, dove si trovano le 37 case “intelligenti”.
Abitazioni che rappresentano una eccezione in Veneto: sono dotate di telecamere interne, allarmi, sistemi di sicurezza e domotica per sperimentare un condominio solidale. Riscaldamento e condizionamento sono sul pavimento e gli alloggi hanno un impianto d’illuminazione di emergenza e sicurezza con telecamere anche contro i furti. «Dobbiamo solo dire grazie perché da oggi la nostra vita di figli con genitori anziani migliora di molto», commenta la veneziana Elisabetta Garbizza che ha accompagnato la madre al ritiro delle chiavi. Da oggi per le tredici famiglie inizia il trasloco.
Al primo piano un appartamento ospita due badanti, assicurate dai Servizi sociali del Comune, che 24 ore su 24 assicurano assistenza, ascolto, aiuto ad inquilini che sono anziani e disabili.
Ieri le prime 13 assegnazioni; gli altri alloggi saranno assegnati andando a rivedere la graduatoria comunale visto che molti aventi diritto hanno rinunciato perché nel frattempo hanno trovato casa altrove. Del resto per realizzare queste case, (costo 7,5 milioni, di cui 5 di fondi ministeriali) inserite nel Contratto di quartiere di Altobello, avviato nel 2001, ci sono voluti 18 anni e il lavoro non è ancora finito. I lavori di ristrutturazione in via Fornace sono terminati lo scorso febbraio ed ora l'edificio ospiterà il progetto innovativo di assistenza familiare, un esperimento «unico in Italia», ha ricordato il presidente di Ater Raffaele Speranzon tagliando il nastro con il vice Fabio Nordio, l'assessore regionale ai Servizi Sociali Manuela Lanzarin e la vicesindaco e assessore alla Casa del Comune di Venezia, Luciana Colle. Tutti i 33 alloggi del complesso che risale al 1932 sono di Erp (Edilizia residenziale pubblica) con 26 alloggi per utenti anziani e 6 per utenti disabili. Un appartamento, quello delle badanti di condominio, ospita la “control room”; schermi che evidenziano immediatamente se un allarme viene attivato, notte o giorno e tengono sotto controllo la vita nel condominio. Vi sono poi altri 4 appartamenti restaurati che andranno a famiglie della stessa fascia. Il presidente della Municipalità Conte ricorda che il Contratto di quartiere è stato voluto e perseguito dalle giunte di centrosinistra. E Speranzon assicura che di lavoro da fare ad Altobello ce n’è ancora tanto: «Contiamo entro un anno di assegnare anche le Tettoie». Negli alloggi datati 1887 arriveranno studenti e giovan ma anche attività artigiane e società. «Una idea rimane quella di inserirci anche la mensa dell’Esu», precisa il presidente di Ater. Speranzon assicura un «progetto che possa ottenere fondi europei per la manutenzione straordinaria della “Nave 1” di via Squero» dove degrado sociale e mancate manutenzioni hanno portato ad una occupazione dei 103 alloggi solo al 50 per cento. «Può diventare un modello di riqualificazione del patrimonio abitativo di Ater. Nel frattempo lavoriamo per riassegnare alloggi sfitti: 200 saranno pronti a breve ma per un migliaio in tutta la provincia servono risorse per le ristrutturazioni», dice Speranzon che confida nel tavolo aperto con Regione e Comune per una legge speciale sulla residenza a Venezia. —
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia