Apertura il 26 dicembre, parte il braccio di ferro

Riunione alla Nave de Vero per tenere aperto il centro commerciale a S. Stefano Negozi e commesse contrari. Zambon (Cgil): «Subito un incontro con i sindaci»
Agenzia Candussi. Nave de Vero Marghera
Agenzia Candussi. Nave de Vero Marghera

MESTRE. Non siamo ancora a dicembre ed è già iniziato il braccio di ferro sulle aperture festive natalizie. A metà settimana un'infuocata riunione alla Nave de Vero, durante la quale si è discusso della possibilità di tenere aperto il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, ha fatto venire il mal di pancia a molti dei lavoratori della galleria dello shopping di Marghera. Specialmente i negozi più piccoli. La notizia in poco tempo ha fatto il giro dei centri commerciali, tanto che adesso anche chi aveva deciso, come il centro commerciale Valecenter di Marcon, di tenere chiuso il 26 dicembre - come peraltro l'anno prima - è in forse. «È un effetto domino», spiegano dalla direzione delle grandi catene, «se uno dei grossi centri riamne aperto, al 99 per cento vale anche per agli altri».

I negozi sono stati aperti primo maggio, ferragosto, feste comandate e domeniche di tutto l'anno. Adesso rischiano di dover andare ad aprire anche il giorno di Santo Stefano, saltando il pranzo con i parenti, lasciando a casa figli e famiglie. «Non ne possiamo più», spiega una commessa della Nave de Vero, «siamo sempre qui, sempre al lavoro, ci vuole anche un po' di quel che si dice. Sono i Paesi sottosviluppati quelli dove si lavora 24 ore su 24 tutto l'anno, e tra l'altro non con i nostri ritmi, oramai nel mondo dove la crisi è solo un ricordo si lavora con degli orari, si sta a casa durante le feste, ci si riposa, vengono rispettati i diritti di tutti».

Novembre e dicembre sono i mesi di aperture straordinarie in cui parte la gara all'acquisto e i centri commerciali si preparano ad accogliere i clienti. I templi dello shopping sono aperti tutti i giorni, oramai da anni limiti imposti non ce ne sono più. Valecenter, Nave de Vero, il centro commerciale Auchan e gli altri che gravitano attorno, sono in campana: non appena uno di loro farà la prima mossa, gli altri dovranno rivedere il calendario delle aperture e delle chiusure festive. Chi non aprirà di sicuro il 26 dicembre è la Coop che ha, oramai, una politica consolidata in questo senso.

La volontà di aprire il giorno di Santo Stefano della Nave De Vero, si è diffusa proprio a causa del malumore di alcuni lavoratori. I sindacati, chiamati in causa, vanno all'attacco: «Se apre uno apriranno tutti, è scontato», commenta Monica Zambon, Filcams Cgil, «assieme alle altre sigle sindacali abbiamo intenzione di investire il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, del problema, di chiedere un incontro a lui, così come al sindaco di Marcon e al sindaco di San Donà di Piave». Aggiunge: «Queste aperture non rappresentano un avanzamento, ma un imbarbarimento della società, nei Paesi davvero moderni, la domenica si riposa. Il 26 dicembre i lavoratori e le lavoratrici hanno il diritto di rimanere con la famiglia. Per quel che ci riguarda diremo ai dipendenti di non andare a lavorare». Sulla stessa lunghezza d'onda Luigino Boscaro Uiltucs Uil e Andrea Stevanin Fisascat Cisl.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia