anima della festa di S. Giacomo d’Orio

Giuliano Zanon, detto “ongo” è l’anima della Festa di San Giacomo dell’Orio. Giuliano tra mille difficoltà riesce ogni anno a mobilitare una cinquantina di volontari che garantiscono per due settimane una delle più belle feste popolari della città. «Addirittura abbiamo turisti che si segnano le date della sagra pur di partecipare. Del resto qui si respira Venezia», spiega Giuliano che, andato in pensione, ha ceduto l’attività di dipintore ai suoi collaboratori. Una festa, quella del campo, che non è fine al divertimento, ma alla beneficenza e all’aiuto di chi è vive ai margini. “Ongo” organizza la sagra in quanto presidente della Società Benefica di San Giacomo dell’Orio. Una società fondata oltre mezzo secolo fa da dieci abitanti del posto, tra cui il padre di Giuliano. «Di quei dieci ne è rimasto in vita uno solo. Io ci sono entrato che avevano 19 anni, ben 53 anni fa. Quando venne fondata mio padre e gli altri pensarono che c’era bisogno di aiutare i meno fortunati. Quando mi coinvolse mi disse: dai vieni all’ospedale di San Pietro in Volta dove ci sono i bambini poliomielitici. Lì ho capito l’importanza di aiutare il prossimo. Mi sono ritrovato presidente e non ricordo nemmeno con esattezza quando. Ora tutto è più complicato perché siamo meno in città, ma i volontari per la festa non mancano mai. Addirittura c’è gente che si prende le ferie pur di aiutare. I soldi che raccogliamo, mai meno di 40 mila euro, li utilizziamo per acquistare apparecchi medici per gli ospedali oppure per pagare bollette o per fare la spesa di anziani o famiglie in difficoltà. E questo donare ripaga poi di ogni fatica, di ogni sacrificio». —

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