Allarme furti, il Miranese chiede aiuto

Mirano. L’assessore Simeoni: «Qui è peggio del Veneto orientale», mai i Comuni non hanno risorse

MIRANO. Dicembre tempo di addobbi, balocchi e furti in casa. Nel Miranese, come nel resto del Veneto, è allarme sicurezza: calano le rapine in negozi, supermercati e banche, grazie a sempre più efficaci sistemi di sicurezza, ma aumentano i colpi in appartamento, dove i ladri sanno di non incorrere in telecamere e antifurti troppo sofisticati.

Si cerca una soluzione a livello interprovinciale, a dare man forte arriveranno il battaglione dei carabinieri di Mestre e gli agenti del Nucleo prevenzione crimine di Padova, ma il Miranese teme di essere dimenticato o di raccogliere solo le briciole: «Non c’è solo il Veneto orientale», protestano molti residenti. L’assessore alla Sicurezza di Mirano va oltre: «Qui è anche peggio» dice Lauro Simeoni. La colpa non è di chi controlla, anzi: i pattugliamenti dei carabinieri sono più che in passato, i militari delle stazioni locali ora intrecciano i loro interventi dandosi man forte. Il problema riguarda il numero di effettivi e gli investimenti. Ormai abortito, per motivi di bilancio, il progetto di una tenenza per il Miranese, come pure quello di potenziare i corpi di polizia locale, con reparti motorizzati e turni di 24 ore. Strada spianata, così, alla microcriminalità in aumento, contrastata con gli uomini e i mezzi di sempre. Chiedere per provare a chi risiede in quartieri come via Gramsci, via Moro e via Belluno a Mirano, Villaggio dei fiori e via Bennati a Spinea e poi Santa Maria di Sala. Qui il sindaco Nicola Fragomeni ha deciso di correre ai ripari mandando i vigili in giro di notte coi lampeggianti accesi. In pratica anticipando quello che il prefetto Domenico Cuttaia ha detto nei giorni scorsi: utilizzare la polizia locale in sinergia con le forze dell’ordine per avere più presenza di uomini in divisa nelle strade. Solo che in questa parte di territorio è come pensare di fare i castelli senza sabbia: Santa Maria di Sala ha 17 mila abitanti e solo cinque vigili, con 28 chilometri quadrati di territorio da controllare, un fitta trama di strade e la seconda zona industriale della provincia. Non potendo assumere, Fragomeni ha chiesto ai suoi agenti di fare gli straordinari. A giorni partiranno servizi serali per pattugliare il territorio in ottica di deterrenza, senza compiti di intervento, visto che i vigili salesi non sono armati. Gireranno quartieri e frazioni in modo da dissuadere i piccoli criminali dall’entrare in azione. «Lo faremo una sera sì e una no, ma a intervalli irregolari, perché non possiamo dare ai malviventi un calendario coi giorni in cui rischiano di trovare i nostri agenti. Conta l’effetto sorpresa» spiega il sindaco. Una strada che Mirano non seguirà: «Non credo serva», afferma Simeoni, «passata la pattuglia i ladri sanno di avere via libera. Serve piuttosto la certezza della pena e parlo anche in ottica transnazionale, con accordi coi paesi d’origine di delinquenti stranieri. In questo deve pesare la politica agli alti livelli. Certamente poi sul territorio serve creare sinergia tra vigili, carabinieri e guardia di finanza». Filippo De Gaspari

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