Alla Cardiologia dell’Angelo tecniche all’avanguardia
Tecniche operatorie all'avanguardia, 724 interventi lo scorso anno e 305 solo nei primi quattro mesi del 2016 sono numeri che testimoniano la grande crescita delle attività svolte dal reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale di Mestre. Il 22 aprile scorso è stato operato il venticinquesimo paziente a cui, da settembre a oggi, la Cardiochirurgia dell'Angelo ha sostituito la valvola aortica utilizzando le nuove valvole artificiali sutureless, cioè che si collocano sulla “porta” del cuore, senza bisogno di punti di sutura. Una tecnica che sta prendendo piede ma che all'Angelo è ormai una consuetudine. «Quando la valvola aortica è vecchia o malata, si apre sempre più a fatica», spiega il primario Domenico Mangino. «Il cuore deve spingere di più per immettere in circolo il sangue, si arriva all'angina, alla dispnea e alla sincope. In sostanza, una valvola aortica che non si apre non fa circolare il sangue. Questo non arriva al cervello e può sopravvenire la morte. La causa del decesso, allora, non è tanto un arresto cardiaco, quanto piuttosto il cattivo funzionamento della valvola aortica». Da qui la sostituzione con questo intervento chirurgico specifico al cuore, per mezzo di una valvola artificiale che non richiede suture. Utilizzare questo strumento permette due vantaggi: riduzione dei tempi di sala operatoria e soprattutto del tempo in cui il cuore del paziente resta fermo con circolazione extracorporea del sangue, quindi un tempo di recupero migliore. La Cardiochirurgia dell'ospedale di Mestre utilizza tre sale operatorie e conta su sette medici coordinati dal primario Domenico Mangino, su personale infermieristico e venti posti letto, a cui si aggiungono quattro posti letto di terapia subintensiva e otto per la terapia intensiva postoperatoria. I dati dell’ Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali certificano che nel 2014 l'eccellenza della Cardiochirurgia mestrina che, con 184 bypass inseriti, è la seconda in Veneto, con un lusinghiero tasso di mortalità limitato allo 0,8 per cento dei casi affrontati. E prosegue la collaborazione con la Cardiochirurgia di Homburg in Germania. Simone Bianchi
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia