Alex è stato punito dal cartello del Golfo?

Cuoco ucciso in Messico: si indaga nell’ambiente del narcotraffico. La moglie: «Voglio pace»

L’esecuzione di Alex Bertoli, il cuoco triestino di 28 anni, torturato e bruciato vivo a Mazunte in Messico potrebbe ruotare attorno a una banda di deliquenti locali legati al cosiddetto Cártel del Golfo, un cartello della droga con base a Matamoros e operante in diverse 13 regioni del Paese.

Una sorta di esercito criminale che, secondo fonti diplomatiche, starebbe impossessandosi del territorio di Oaxaca, dove appunto c’è il piccolo paese di Mazunte, per fare transitare più agevolmente i flussi di armi e droga destinati agli Stati Uniti. E per dimostrare un efficace controllo del piccolo territorio non hanno esitato a dare, con l’ esecuzione di Alex , un segnale di concreto potere, terrorizzando tutti.

Questa, con il passare dei giorni, pare più di una ipotesi per una indagine che da quanto si è appreso, desta anche un certo imbarazzo alle autorità locali impegnate nella valorizzazione dal punto di vista turistico di quel territorio: per quattro giorni hanno tenuto “top secret” la notizia dell’omicidio del cuoco italiano.

Le indagini della polizia ruotano attorno ad un possibile sgarbo o un piccolo debito non onorato. Ipotesi questa smentita dalla moglie Pamela che ora chiede «di essere lasciata in pace» e ha vicino mamma Patrizia partita martedì da Favaro per starle vicino. Gli amici via Facebook chiedono a Pamela di tornare a casa al più presto. E hanno anche organizzato una colletta per aiutare la famiglia di Pamela a raccogliere i fondi necessari per sostenere i costi di trasporto della salma di Alex a casa e il viaggio di Pamela. I due ragazzi, infatti, avevano impegnato tutti i loro risparmi per coronare il sogno di aprire un ristorante in quell’angolo di paradiso messicano. Di situazione delicata parlano gli ambienti consolari. La stampa locale ha ricordato anche un altro caso, quello del 29 dicembre 2011 quando venne ammazzata una donna canadese assieme al suo compagno messicano. I loro corpi erano stati seppelliti nei pressi della spiaggia di Punta Arena, vicino a Mazunte. Ma le autorità locali ne hanno parlato solo un anno dopo quando gli autori sono stati catturati dopo un’intensa pressione dei media locali e internazionali. Le domande restano tante in attesa che l’indagine arrivi a risultati concreti.

Contro chi aveva ingenuamente raegito Alex per scatenare tanta violenza?

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