Alberoni, senza dune c’è il rischio idraulico

Allarme lanciato dal comitato ambientalista Altro Lido sul Piano degli arenili comunale
Agli Alberoni c’è un varco pericoloso. Che in caso di alte maree eccezionali potrebbe far entrare l’acqua del mare in laguna, anche con le barriere del Mose sollevate. E in questo caso «con l’energìa devastante di un fiume». Il Comitato ambientalista Altro Lido lancia l’allarme sulla situazione idraulica e paesaggistica dei Bagni Alberoni. Il presidente Salvatore Lihard ha inviato nei giorni scorsi una lettera al sindaco Luigi Brugnaro e al presidente del Provveditorato alle Opere pubbliche Roberto Linetti. Proponendo sotto forma di «osservazione» una modifica importante al Piano particolareggiato degli arenili. La proposta è quella di prevedere nuove dune sulla spiaggia, da ricongiungere alle dune esistenti. «Non ci sarebbe alcun pregiudizio all’attività degli Stabilimenti balneari», scrive Lihard, «ma notevoli vantaggi dal punto della sicurezza idraulica». Con le dune quella parte di strada non sarebbe allagata. Perché secondo gli ultimi rilievi altimetrici eseguiti da Insula su incarico del Comune (progetto Ramses) il tratto terminale di Strada Nuova dei Bagni in corrispondenza della rotonda, della fermata Actv e delle aree di sosta, prevede quote altimetriche anche di un metro e 50. Non sufficiente a difendere la laguna se l’acqua alta dovesse superare il metro e mezzo sullo zero mareografico di Punta Salute.


Il comitato chiede verifiche ambientali. E che il Piano degli arenili sia prima di tutto un sistema di ripristino ambientale e di difesa del litorale.


Nella lettera inviata al Comune, il Comitato chiede di modificare il Piano approvato dal Consiglio comunale nel giugno scorso e adesso in fase di presentazione e osservazioni. All’ex Magistrato alle Acque, Lihard segnala l’importanza della modifica per la difesa idraulica del territorio, competenza questa in capo all’Ufficio dello Stato.


Un pericolo che sarebbe addirittura accentuato in presenza della barriera del Mose. Perché l’acqua entrerebbe dal mare in laguna con una potenza notevole e conseguenze idrauliche imprevedibili. «Le dune», dice Lihard, «sono invece una difesa efficace e naturale».
(a.v.)


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