Alberoni, l’oasi naturale vittima di degrado e vandali

Da due anni senza controlli iI prezioso habitat di dune dove nidificano i fraticelli La denuncia del Wwf: «Accessi sconsiderati e cattiva manutenzione»

LIDO. L’Oasi delle Dune degli Alberoni, uno degli habitat più preziosi dell’Alto Adriatico, nonché sito comunitario protetto e luogo di nidificazione del raro fratino, sta piombando nel degrado. . È la denuncia fatta dal Wwf Venezia e Territorio, che chiede al Comune che si vada al bando per la gestione dell’area il più presto possibile. Lo stesso Wwf aveva gestito per quindici anni l’Oasi delle Dune, posta nell’estremità sud degli Alberoni, ma da due anni tutto si è bloccato, la convenzione non è stata rinnovata e l’area è a rischio.

«Purtroppo si ripetono in continuazione accessi sconsiderati nell’oasi, con gente che percorre le dune con biciclette, moto da cross e fuoristrada, danneggiando la conformazione delle dune sabbiose e la flora che vi cresce in maniera spontanea», spiega Jacopo Capuzzo, membro del direttivo del Wwf Venezia e Territorio. «Vanno poi aggiunti i mancati interventi di manutenzione mirata, anche nella pineta, o i cani che hanno causato gravi problemi alla nidificazione dei fratini. E poi gli atti vandalici e all’abbandono di rifiuti. La situazione sta peggiorando e non si possono lasciare le cose in questo stato. Come hanno fatto anche i Comuni di Vicenza e Marcon, si deve andare al bando per le gestioni delle oasi, e si deve prendere spunto dalle ordinanze del Comune di Cavallino Treporti in merito ai divieti per i cani. Anche sul loro territorio, in spiaggia, nidificano i fratini, ma lì vengono tutelati. Anni di protezione di questa specie di uccelli rari, si stanno perdendo dopo tutto quello che è stato fatto per ripopolare la zona al Lido», aggiunge ancora Capuzzo.

Il primo esito dei due anni di mancata gestione è il calo repentino della nidificazione del fratino. “Per scongiurare buona parte dei comportamenti evidenziati, bisogna agire sull’educazione, anche ambientale, della popolazione, affinché si renda conto che non esiste un pianeta di scorta, e che quello che abbiamo va rispettato” , conclude Jacopo Capuzzo. “Ma, per esperienza, riteniamo che per prevenire i comportamenti illeciti serva una maggiore collaborazione da parte degli enti preposti, perché il Wwf non si può sostituire a loro. È poi fondamentale che il Comune installi delle telecamere di sorveglianza nei punti più delicati attorno all’oasi. —

S. B.

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