Al Tropicarium raro esemplare di tartaruga azzannatrice

Pesa dieci chili e può staccare un dito con un morso: è ospitata  nel parco zoologico di Jesolo dopo il sequestro in un canale a Dosson  
G.ca.

la storia

Trascorrerà una piccola vacanza al Tropicarium di Jesolo il raro esemplare di tartaruga azzannatrice.

Un affido temporaneo per l’esemplare di Chelydra Serepentina, recuperata la settimana scorsa in un canale di scolo a Dosson di Casier (TV) dai carabinieri del Cites di Vicenza. È una specie pericolosissima. Il parco zoologico del litorale, che ricrea minuziosamente l’habitat di varie specie, ha già preso in consegna l’esemplare femmina in buono stato di salute e del peso di circa 10 chili, subito visitata dal direttore del Tropicarium Park, Diego Cattarossi. È stata dunque microcipata dopo che era stata sequestrata a carico di ignoti dai militari, come previsto da un decreto del Ministero dell’Ambiente che inserisce questa specie nella lista degli “Animali Pericolosi” per la salute pubblica, e quindi non detenibili, né tanto meno commerciabili sul suolo nazionale.

«Tropicarium Park saprà essere per lei un rifugio sicuro, in attesa di nuovo trasferimento in un centro autorizzato alla detenzione di specie pericolose», commenta la titolare del parco zoologico, Monica Montellato, «una delle mission più importanti della nostra struttura al Pala Invent è proprio tutelare la biodiversità locale mettendo in sicurezza, anche per brevi periodi, specie esotiche pericolose che con la loro presenza possono minacciare gli ecosistemi nostrani».

Originaria del Nord America, dove predilige soprattutto acque stagnanti di laghi, fiumi e paludi la tartaruga è molto robusta e presenta testa e zampe possenti oltre a un carapace massiccio.

Da adulta può superare i 40 centimetri ed è considerata nei un super predatore che si nutre di tutto quello che riesce ad inghiottire, sacrificando tutte le altre specie.

È pericolosa anche per gli esseri umani e va maneggiata con guanti rinforzati a causa del suo morso in grado di tranciare di netto le dita di una mano. —



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