Al sindaco le chiavi del centro islamico

SAN STINO. «Ho donato al sindaco una copia delle chiavi del Centro culturale islamico affinché questa struttura sia parte della comunità di San Stino di Livenza». Tanji Bouchaib, presidente della federazione islamica del Veneto, si è detto molto emozionato per l’inaugurazione del centro islamico promosso dall’associazione Al Hilal, la Mezzaluna del Veneto Orientale, di cui è responsabile. Tanto da aver voluto consegnare un mazzo di chiavi al primo cittadino di San Stino di Livenza, Matteo Cappelletto, per manifestare a lui, in quanto rappresentante della cittadina, l’assoluta apertura nei confronti di tutti i residenti. Da oltre 20 anni residente a Cinto Caomaggiore e cittadino onorario, l’esponente islamico ha definito la provocatoria protesta un «atto legittimo in un Paese libero», spiegando fin da subito quali sono le finalità della neonata struttura.
«L’associazione Al Hilal», dice Bouchaib, «ha voluto aprire questo centro culturale per dare alle persone di fede islamica un luogo dove stare insieme e pregare. Ma non basta: noi vogliamo che questo luogo sia aperto a tutti i cittadini che sono interessati a conoscere il mondo e la cultura islamica. Per questo organizzeremo occasioni di incontri, in particolare con i fratelli cristiani, ma anche con le associazioni del volontariato e culturali, con le autorità locali, perché la solidarietà e la carità sono le regole dell’Islam». L’occasione è buona per approfondire l’attività di questa Mezzaluna del Veneto Orientale, che conta circa 60 iscritti. «La nostra associazione fa parte della Confederazione Islamica Italiana», afferma Tanji Bouchaib, «e in qualità di presidente della sua federazione regionale del Veneto ho avuto modo di incontrare con altri fratelli il presidente Luca Zaia, esponendogli le nostre idee. E lui ci ha incoraggiato ad andare avanti. Rispettiamo la Costituzione e le leggi della Repubblica Italiana: questo è scritto nel nostro Statuto e non c’è nessun contrasto con la fede islamica. Io personalmente sono musulmano, nato in Marocco e sono diventato cittadino italiano giurando sulla Costituzione Italiana. Ci sono tante persone come me e io ne sono molto orgoglioso». All’inaugurazione erano presenti esponenti della società civile italiana, associazioni culturali islamiche ed anche del volontariato locale. «Gli amici dell’Avis di San Stino ci hanno scritto», continua Bouchaib, «tramite il loro presidente per farci sapere di essere orgogliosi di avere tra i donatori di sangue molte persone provenienti da paesi lontani e in particolare dal Marocco». In questo difficile momento, contrassegnato dal terrorismo internazionale, lo stesso presidente della federazione islamica non si tira indietro parlando di un nemico da sconfiggere assieme, visto che «tutti i terroristi hanno qualcosa in comune: uccidere innocenti, usare il terrore per mettere le persone le une contro le altre».
Alessio Conforti
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