«Al Remer», il giudice caccia il gestore

Nella lite tra i due soci escluso Farinon, che ha sempre tenuto in mano il locale
Emilio Farinon gestore dell’osteria al Remer
Emilio Farinon gestore dell’osteria al Remer
 
VENEZIA.
Cambio di gestione «Al Remer», uno dei locali più frequentati di fronte a Rialto. A deciderlo i giudici del Tribunale di Venezia, che hanno escluso dalla gestione e dalla società Emilio Farinon, che fino ad ora aveva gestito il ristorante, dando ragione all'altra socia, la gioielliera Angela Cook, che aveva presentato il ricorso con l'avvocato Matteo De Poli e che è così rimasta unica «padrona».
 Angela Cook, titolare di un'avviata gioielleria in Ruga Rialto, era socia al 95 per cento della ««Al Remer di Emilio Farinon & C. sas», mentre Farinon lo era al 5 per cento, ma era amministratore della società e, in quanto tale, gestore del caratteristico locale nell'omonimo campiello di Cannaregio (si trova sul Canal Grande, di fronte al Tribunale di Rialto). Nel luglio scorso aveva presentato un ricorso urgente per escludere Farinon dalla sociatà, ma il giudice monocratico le aveva dato torto. Poi, con gli avvocati De Poli e Ilaria Della Vedova, ha presentato appello e ora i giudici (Maurizio Gionfrida, Francesco Spaccasassi e Gabriella Zanon) le hanno dato ragione.  Nella sentenza si legge: «Le plurime e gravi violazioni riscontrate (la mancata compilazione del registro dei corrispettivi, l'irregolare tenuta della contabilità, la mancata presentazione all'Agenzia delle Eentrate della dichiarazione dei redditi, il mancato pagamento dell'Iva per 300 mila euro, l'omessa dichiarazione dei ricavi per tre milioni di euro) sono suscettibili, con ogni probabilità, di determinare l'irrogazione di pesanti sanzioni nei confronti della società, incidenti sulla stessa possibilità di prosecuzione dell'attività, sussiste pertanto il diritto della domanda di esclusione del socio Farinon». Inoltre, «sussiste il pericolo che la permanenza di Farinon nella compagine sociale, nella funzione di amministratore, incida ancor più significativamente sulla possibilità di sopravvivenza della società» e quindi del ristorante.  Per questi motivi, il Tribunale ha escluso Farinon sia come socio sia come amministratore. Angela Cook, nel suo ricorso lanciava al socio anche altre accuse, come quella di aver utilizzato dipendenti assunti «in nero», di non aver distribuito gli utili, di non aver presentato il rendiconto della gestione e l'utilizzo degli incassi per scopi privati. Lui si è difeso sostenendo che si sarebbe trattato di una «rappreseglia sentimentale» della donna conseguente alla rottura del loro legame affettivo.

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