Al Nicelli centinaia di posti letto un ristorante e un museo storico

LIDO. Centinaia di posti letto, ristorante, spazi per la manutenzione degli aeroplani e anche un’area pubblica con museo storico del volo. Il progetto della Sorlini di Brescia è pronto per passare alla fase esecutiva e per rilanciare anche in questo modo l’aeroporto Nicelli.
Il plico con tutte le indicazioni e la bozza di progetto era già finito lo scorso anno sui tavoli dell’Urbanistica a Ca’ Farsetti ma, terminato il commissariamento del Comune, ora con la nuova Giunta dovrà essere rifatto tutto daccapo. Una perdita di tempo, ma un passaggio burocratico obbligato per l’azienda bresciana del campo aeronautico, che dagli anni Ottanta è proprietaria delle ex Officine Aeronavali che si trovano al Nicelli.
Ampi spazi e hangar che l’imprenditore Luciano Sorlini aveva rilevato e restaurato, ma nei quali non è riuscito a concretizzare il suo sogno di portare una linea di produzione e creare decine di posti di lavoro al Lido.
Lo scorso anno l’azienda si è guardata attorno e ha puntato su questo progetto. «Quell’area aveva avuto una destinazione d’uso turistico-alberghiera», conferma un incaricato della Sorlini. «Il nostro progetto, nella sua fase iniziale dell’iter, aveva riscontrato pareri favorevoli all’Urbanistica, perché prevede un piano di recupero dell’area che attualmente è degradata, ipotizzando la creazione di un villaggio per turismo aeronautico. Avevamo la possibilità di triplicare i volumi in quella zona dell’aeroporto, ma abbiamo deciso di sfruttarne solo una piccola parte. Resteranno 15 mila metri cubi in strutture già esistenti, più 5 mila metri cubi ricavati nell’abbattimento di capannoni ormai fatiscenti».
Sul lato opposto della pista, rispetto all’aerostazione del Nicelli, sarebbe pronto a sorgere qualcosa di nuovo per il Lido: una foresteria con centinaia di posti letto, dei piccoli cottage a schiera, un ristorante che verrebbe inserito nella vecchia mensa delle Aeronavali, quindi una officina organizzata per la manutenzione dei velivoli degli ospiti in transito e un museo.
«Abbiamo ipotizzato che ci servirà un anno per il progetto esecutivo e due anni per la realizzazione, una volta ottenuto l’ok dal Comune», proseguono dalla Sorlini. «Prendiamo spunto da quanto già si fa in varie parti del mondo, specie negli Stati Uniti dal 1940. La gente arriva, si ferma a dormire e a mangiare, visita la città e se ha bisogno gli sistemiamo l’aereo. Il tutto rivitalizzando l’aeroporto. Un villaggio che troverebbe sicuro apprezzamento tra chi dal nord Europa o dalla Germania si sposta verso sud e la Croazia. Ci avevano chiesto gli spazi in passato per fare dei supermercati, ma vogliamo che le vecchie Aeronavali restino legate al mondo del volo, e speriamo che un sindaco imprenditore come Brugnaro sappia cogliere questa opportunità per l’isola e la città».
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