A Mestre cittadini in presidio per salvare Ai Folli dalla chiusura alle 23

Sit-in del comitato di via Piave, appuntamento per mercoledì 3 settembre alle 19: «Sfidano la notte». L’ordinanza del Comune dopo 13 interventi delle forze dell’ordine

Marta Artico
Viviana e Cosimo Carreri del laboratorio di street food “Ai Folli. Farcito o spadellato?” in via Piave a Mestre
Viviana e Cosimo Carreri del laboratorio di street food “Ai Folli. Farcito o spadellato?” in via Piave a Mestre

Un presidio per salvare il locale Ai Folli di via Querini organizzato dal Coordinamento Cittadini Quartiere Piave. E battersi perché il bar che fino a inizio agosto era aperto tutta la notte e adesso ha ricevuto l’ordine di chiudere alle 23, possa tonare a lavorare, pena fallire e accumulare debiti.

«In un FarWest come la nostra terraferma» scrive Giovanna Luzzi «uniamoci a difesa di un’attività che offe un servizio, non facile, a tutti i nostri lavoratori, notturni e notturnisti. Vogliono tarpargli le ali, ma non è un bar né un pub bensì un locale che somministra cibo per asporto di notte. E con coraggio loro sfidano proprio la notte».

Per questo mercoledì 3 settembre alle 19, i cittadini si riuniranno per sostenere il locale e il titolare, che l’anno passato, per sedare una rissa, si era preso anche una coltellata sulla schiena. «Non si può rovinare un’attività per colpa degli sbandati che causano problemi, il comune deve difendere le persone coraggiose, non mettere loro i bastoni tra le ruote» incalza Tullio. Aggiunge Luzzi: «Noi ci teniamo ancora che i titolari di attività italiani rimangano in piedi visto che altrimenti subentrano solo stranieri. Va bene diventare una città etnica, ma stiamo superando i limiti».

L’ordinanza che martedì 12 agosto ha raggiunto il bancone del pub “Ai folli”, tra via Querini e piazzale Da Vinci, mette in fila un anno e mezzo di problemi. E, come conseguenza, ha imposto la chiusura della cucina e del bar alle 23, da qui fino al 12 ottobre.

La polizia locale veneziana ha raccolto 13 episodi: schiamazzi, scontri tra pregiudicati, aggressioni, l’accoltellamento del 6 dicembre scorso, ma anche il caos causato da un avventore che aveva rovesciato sedie e tavolini e che la proprietaria non ha comunque voluto denunciare. «Sono loro che hanno sempre chiamato le forze dell’ordine per chiedere aiuto, sono loro la parte lesa e sono loro che adesso oltre ad avere subito, non possono più lavorare», spiega il Coordinamento che mercoledì manifesterà a difesa dei Folli.

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