Aggredisce l’avvocato rissa nello studio del legale

Lite violenta per una questione di cause e parcelle: cliente aggredisce il suo avvocato. Ieri mattina verso le 8 si è consumato il furibondo litigio in pieno centro cittadino, finito alle mani tra i due. Si tratta di un noto avvocato con studio al condominio Agorà di via Jesolo 38, e un suo cliente di San Donà. Non sono chiari i motivi del violento scontro. Provvidenziale l’intervento di un residente, l’ex ispettore e comandante della polizia ferroviaria di Venezia, Lauro Catto, sceso dal suo appartamento per separarli prima che si facessero del male. Sul posto sono dunque stati chiamati i carabinieri per gli accertamenti e l’identificazione dei due coinvolti che potranno successivamente decidere eventuali reciproche querele.
I residenti lungo via Jesolo, e in particolare nei due condomini che sovrastano il parco Agorà, un complesso di due palazzi, sono stati svegliati di soprassalto alle 8 circa dalle grida. Hanno osservato tutta la scena dalle finestre o dagli uffici. Dalla rabbia è stata staccata anche la targa dello studio legale davanti ai citofoni del condominio che è affacciato su viale della Libertà. Il cliente ha iniziato a inveire contro il suo avvocato e la moglie che stavano arrivando allo studio legale nel complesso dietro al palazzo municipale. L’uomo era visibilmente alterato e disposto a tutto per fare valere le sue ragioni. Sembra che all’origine del diverbio ci fosse una causa seguita dal legale, poi persa, e il pagamento della parcella piuttosto alto.
Dalle parole si è passati velocemente alle mani. Il cliente avrebbe iniziato a spintonare il legale, poi coinvolgendo anche la moglie nel frattempo intervenuta. Le grida hanno sollevato l’attenzione di decine di famiglie e attività nella zona. L’ex poliziotto ha capito che la situazione stava degenerando osservando dalla finestra del salotto. Si è vestito velocemente ed è sceso di corsa fino a raggiungere i due che si stavano picchiando. Li ha separati senza pensare a cosa stava facendo o i rischi di farsi male, abituando a sedare risse e scontri in una vita di lavoro come poliziotto sulle strade, con la celere o in ferrovia. Una volta allontanati ha cercato di calmarli.
«Il cliente mi ha detto che era devastato», racconta Catto, «che ormai non aveva nulla da perdere né paura per se stesso. Ha detto che era in una situazione economica difficile. Fortunatamente sono riuscito ad arrivare in tempo e a indurli a parlare così la tensione si è sciolta fino all’arrivo dei carabinieri che è stato tempestivo. Lo stesso cliente poi si è rabbonito fino a tranquillizzarsi del tutto».
Giovanni Cagnassi
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